Corbo: "Il calo del Napoli è evidente, ma parziale: Ancelotti deve difendere i suoi calciatori per tentare l'impresa. Sarri? Il suo gioco finito con Gasperini..."

15.04.2019
23:00
Redazione

Antonio Corbo, giornalista de La Repubblica, ha parlato durante 'Ne Parliamo il Lunedì' in onda su Canale 8: “Nessun leader ha parlato sabato e giocato domenica. Non possiamo aspettare l'allenatore per capire che la partita col Chievo non è piaciuta. Serviva una vittoria, che dava euforia. Dopo i passi falsi precedenti, almeno è arrivata la vittoria. Questo 4-4-2 così non mi piace. Se i giocatori non ascoltano, ma lo fa solo Ancelotti, voglio ricordare che nel girone di andata, in 13 partite ha messo insieme 29 punti, nel ritorno 23. Il calo è stato parziale, ma c'è stato. Sono poco brillanti e se arrivi a Londra e non senti la vittoria che ti batte dentro, sei rassegnato, dimesso e subalterno. Fossi Ancelotti, parlerei come lui e non direi mai che sono sulle gambe ai miei giocatori. Con le sue parole, ha creato le premesse per l'impresa. Quando comincerà la partita giovedì, dovesse fare gol subito, avrà una spinta incredibile da parte dello stadio. Mettiamoci in testa che Ancelotti fa il suo mestiere e deve dire quelle cose come ha fatto, chiamando a raccolta i tifosi. Noi giornalisti, invece, dobbiamo analizzare il tutto. Il Napoli di Sarri non è finito con la fine dello scorso campionato, ma con l'arrivo di Gasperini che bloccava le fonti. Questa squadra ha poi visto la spia della riserva accendersi, ecco perchè l'allenatore è in difficoltà. L'Arsenal ha fatto due gol su due errori della difesa. Con Meret si è salvato. Reina era forte nello spogliatoio, Meret in campo e Ancelotti ha richiesto proprio quel tipo di calciatore. Ho ancora nelle orecchie la frase di Ancelotti al figlio di far scaldare Ghoulam per la prestazione di Mario Rui, per questo non credo che possa giocare la gara di ritorno”.

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