Corbo: "Mazzarri e Frustalupi? Un gesto sincronizzato come due sulla spiaggia di Licola mentre la barca affonda"

21.10.2014
18:10
Redazione

Antonio Corbo, giornalista editorialista di Repubblica, è intervenuto a “NAPOLI MAGAZINE”: “Di Benitez non mi convince il fatto che vengono ripetuti gli stessi errori ed invece dovrebbe arrivare il momento di far capire a tutti che proprio nei minuti finali, per venire all’attualità, bisogna dare il massimo, essere ancora più cattivi ed invece gli azzurri sembravano spettatori incantati di Milano Moda. Se una volta tanto qualcuno dicesse “non si torna a casa, andiamo direttamente a Berna per preparare la gara di Europa League”, invece di lasciare libertà di movimento, forse, cambierebbe qualcosa. Higuain è un caso a parte e quando si arrabbia e comincia a protestare significa che non sta bene. Hamsik è un caso speciale perché a parole vuole vincere lo scudetto e rimanere a vita a Napoli mentre con i fatti entra in campo e non lo vedi. Mazzarri ha fatto bene a non presentarsi in sala stampa perché si sarebbe scontrato con la domanda “si assolve o si condanna” senza sapere le decisioni della società. Sinceramente non ho capito il gesto sincronizzato di Mazzarri e Frustalupi dalla panchina dell’Inter, mentre davano indicazioni ai propri giocatori: sembravano due sulla spiaggia di Licola, mentre davano istruzioni al labrador tuffatosi in mare per salvare i naufraghi da una barca che stava affondando. Non sono d’accordo che, considerato questo inizio di stagione, era meglio tenersi Mazzarri perché questa rosa è più debole rispetto all’anno scorso e Benitez avrebbe dovuto imporre alcune scelte come la conferma di Pepe Reina. Con il portiere spagnolo il Napoli non avrebbe mai preso i due gol subiti a Milano. Rafael ha margini di miglioramento ma non credo abbia quelle qualità tipiche dei portieri italiani ed europei. Provare Andujar potrebbe avere il sapore della bocciatura per il portiere brasiliano. Solo due italiani su ventotto in campo domenica? Lo straniero ha sempre più fascino e può ingannare anche meglio ed i tifosi sono più ben disposti verso gli stranieri che nei confronti degli italiani. Se il calcio è business aspettiamoci sempre meno calciatori indigeni, se invece, è ancora uno sport, quindi programmazione e senso di appartenenza, potrebbe invertirsi la tendenza, ma vi do un consiglio: non illudetevi. La visita di Conte a Castel Volturno? Non ne capisco il motivo, gli italiani sono solo Insigne, Maggio, Mesto e Colombo e tra questi solo il primo ha maggiori possibilità di essere preso in considerazione”.

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