Corbo su Repubblica: "Altro che gelo, al San Paolo è il gioco a dare i brividi. Napoli forte, vince anche quando regala mezza partita all'avversario"

08.01.2017
06:30
Redazione

Antonio Corbo ha commentato su repubblica nel consueto "Graffio" su Repubblica il match tra Napoli e Sampdoria conclusosi per 2-1.

Più che l’inedito gelo del San Paolo, è il suo sosia in calcio tattico a dargli i brividi. Sarri si aspettava un inizio così difficile: conosce Giampaolo, la sua orgogliosa ribellione ad ogni compromesso tra paura e coraggio, non a caso l’Empoli gli affidò la panchina appena lasciata dall’esteta toscano. Ma c’è voluto molto tempo per riconoscere Sarri ed il suo Napoli, in trionfo all’ultimo secondo.
 
Neanche il tempo per smaltire la delusione per un rigore negato (Barreto su Callejon) ed il Napoli di replicare se stesso, il suo gioco veloce e ritmato. Ci prova, ma nel primo tempo la Sampdoria corta, coesa, rapida controlla la partita, con accorgimenti mirati ma anche temerari. Perché la Samp ignora Hamsik, lasciandogli una libertà che il capitano non sfrutta.Non è generosità, quella di Giampaolo: vuole che il naturale antagonista di Hamsik vada a consolidare la fase offensiva sostenendo Alvarez.
 
Barreto e Alvarez sono un macigno nel centrocampo del Napoli in evidente affanno. Non solo Hamsik non crea, anzi sbaglia passaggi banali; Jorginho è infastidito dalla pressione di Alvarez; si fa coinvolgere anche Allan nel mediocre avvio dopo un promettente scatto in progressione che taglia il campo.
 
Al Napoli manca la catena di sinistra: non c’è Ghoulam, è guardingo Strinic, una luna bugiarda suggerisce a Insisgne di stringere al centro. Non produce granché, ma lascia lo spazio esterno di sinistro vuoto, tanto per consentire a Pereira di avanzare e collaborare su quella fascia che, guardacaso, determina lo scatto di Scick in facile sorpasso di Chiriches e il passaggio al centro con infortunio di Hysaj, 0-1, e Napoli sotto choc. Peccato perché Tonelli esordisce con personalità, né delude Chiriches, due che non hanno mai subìto Quagliarella, fischiato e sostituito con Muriel.
 
Sarri reagisce due volte. La prima, rimanda in campo un Napoli più determinato e prossimo al suo modello. Hamsik che delude quando opera da mediano nella sua metà campo avanza ravvivando sulla sinistra la fase offensiva, Strinic si propone in avanti nel ricordo di Ghoulam, Zielinski rileva Allan. La seconda, contro la Samp in 10 infila un attaccante in più, ritirando l’impacciato Jorginho. La Samp, espulso Silvestre, si aggrappa all’ottimo centrale Skrinar, a Pereira e regini per difendersi dal ritorno di fiamma del Napoli, che tuttavia trova il gol con Gabbiadini in partenza, ma finalmente un cuore grato. Cerca anche il raddoppio. Funziona il 4-2-4 in un finale di trascinanti assalti, con Hamsik che riprende il suo ruolo e il suo carisma di capitano, con Hysaj che nella sua una metà campo deserta ricorre Muriel, annullandone i furenti ma isolati contropiede. Perché tutto il Napoli è addosso alla Samp, tocca a Insigne sbagliare fino in fondo, tocca al magnifico Tonelli stappare il primo champagne dell’anno nuovo. Questo Napoli è davvero forte, vince anche quando regala mezza partita agli avversari.

 

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