De Laurentiis a CN24: "Napoli agli sceicchi? Se i miei figli vorranno lo cederanno quando morirò. Benitez può andare via se non ha pazienza per il nostro progetto. Vorrei coinvolgere 150mila tifosi in un'idea vincente. Su De Magistris e lo stadio..."

21.12.2014
17:25
Redazione

Aurelio De Laurentiis parla ai microfoni di CalcioNapoli24.it alla vigilia della sfida contro la Juve in Supercoppa Italiana: 

Napoli ceduto agli sceicchi? 

"Il club lo venderanno i miei figli quando sarò morto, se non saranno capaci di guidarlo e se lo riterranno opportuno. 

Agnelli dice che il Napoli è più forte nelle gare secche?

“Non ha proprio detto questo, non penso che volesse mettere le mani avanti, credo che abbia voluto dire che un conto è giocare in campionato su più partite e un conto è giocare in un’unica partita”.

Loro più forti?

“Non penso nulla in merito, col mio Napoli me la gioco. Guardo sempre il cammino molto lungo, non guardo al passato. Il passato fa parte della nostra cultura, o c’è o non c’è non c’entra per il presente e per il futuro. Nel futuro vedo un Napoli in un contesto di grandissima trasformazione”.

Questione calcio italiano:

“Sapete che quando io sono entrato nel mondo del calcio ho detto che c’erano tantissime cose che secondo me non funzionavano e secondo me non andavano bene. Molti mi hanno preso per visionario, poi hanno cominciato a dire che infondo sono stato un anticipatore di cose che poi sono realmente accadute. Penso che ci dobbiamo riappropriare del nostro campionato, dopo che è stato fatto dal ministro Melandri che di calcio non sapeva nulla. Tutti hanno paura di metterci le mani, ma io credo che noi del calcio di Serie A che siamo tutta un’altra cosa rispetto al resto del calcio, dovremmo avere la capacità di essere noi stessi l’istituzione del calcio. I danni che ha creato la Melandri sono incommensurabili. Dovremmo chiedere i danni allo Stato, ma come possiamo fare una cosa del genere. La situazione è grave e non ci siamo entrati da soli. Ora mi dovete spiegare perché non si riesce a capire che i sindaci non sono degli ingegneri di gestione di una città. Per far andare avanti una città c’è bisogno di un manager, non di un politico. Questo è il paese dei brogli, non dimenticatevi che questo paese è passato dalla Monarchia alla Repubblica grazie ai brogli”.

Gabbiadini non gioca la prima partita del 2015?

“A questo punto meglio così, arriverà prima da noi per allenarsi”.

Questione 3° posto:

“Sono tranquillo perché penso che il Napoli è forte, bisogna però avere tanta pazienza, cosa che a quanto vedo in pochi hanno. Non possiamo permetterci due giocatori a centrocampo da 5 milioni d’ingaggio all’anno, mai nella vita potremo. Qui la gente ha una totale ignoranza di quello che è un concetto di budget  e bilancio. Devo trovare il modo di trovare altri 150 milioni all’anno, cosa non facile. Per essere competitivo a tutti i livelli non dico di doverne trovare altri 450 come altri nostri competitor come Barcellona e Real Madrid”.

Idee su come trovare questi fondi?

“Un paio di idee ce le ho, innanzitutto sganciarmi dal Comune per la questione Stadio, ma non voglio creare altre polemiche a riguardo altrimenti poi dovranno vedersela i miei legali in merito. Un’altra idea è quella di creare una sorta di azionariato popolare, bastano 150 mila tifosi che diano qualcosa alla società per farci competere con tutti i top club. Non è da tifosi andare allo stadio solo quando si è primi. Dobbiamo fare un programma, se vogliamo ottenere grandi risultati c’è bisogno di una programmazione. Verificherò con i miei uomini come rendere questa cosa operativa”.

Stampa  e confronto con i giornalisti:

“Accetto il confronto con la stampa, ma i giornalisti devono tifare Napoli e stare con noi. Inutile fare titoloni assurdi in prima pagina che sono solo dei clamorosi autogol”.

Futuro di Benitez?

“Se avrà pazienza sarò felicissimo di continuare il rapporto con lui, se non avrà pazienza allora ce ne faremo una ragione. Anche il Chelsea è andato avanti nonostante il suo addio. Sono onorato di lavorare con lui, ma se questo progetto non lo convince per problemi che non mi riguardano allora può andare via”. 

Fonte : dal nostro inviato a Doha, Salvio Passante
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