De Laurentiis: "De Magistris s'è rimangiato l'accordo, mi vien voglia di vendere i giocatori. Il San Paolo è un cesso, me lo dovrebbero dare gratis! Convenzione entro il 30 o vado..."

30.09.2015
13:25
Redazione

A Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: “Sono rimasto, leggendo la rassegna stampa, basito e perplesso di quest’intervento di De Magistris su Rai 3. Il signor Sindaco nel lontano gennaio, nel mio ufficio è venuto a cena e gli ho spiegato ciò che avrei voluto fare. Avrei messo 20 mln di euro, miei personali e che gli avrei fatto i lavori allo stadio. Gli brillavano gli occhi, mi ha stretto la mano e ci siamo accordati. Ho cominciato la ricerca di vari studi di architettura ed ingegneri. Non ero mai convinto anche perché mi serviva gente che fosse abilitata ad andare spesso a Napoli. Ho scoperto che lo Juventus Stadium è stato fatto da un architetto che aveva uno studio a Roma. Ho chiamato l’architetto Zavanella ed abbiamo stipulato il contratto. E’ stato fatto lo studio di fattibilità da parte dell’architetto prima del piano economico-finanziario. Per fare le cose fatte bene, entro il 15 luglio abbiamo consegnato lo studio di fattibilità ed il 31 luglio abbiamo consegnato il piano economico-finanziario. Il Comune dovrà accettarlo o meno, se dovesse andar bene è lo stesso Comune che chiede di poter fare il piano definitivo per il San Paolo nei successivi quattro mesi. Alla fine di febbraio avrei dovuto portare su tavolo il progetto definitivo. Oltre ai 20 mln che ho messo sul tavolo, avevo previsto anche un’ulteriore struttura per il rimodellamento di tutto il Piazzale Tecchio rendendolo zona pedonale, con un centro commerciale di circa 45mila metri quadrati. Ho portato il Napoli per sei anni consecutivi in Europa e tutta la ‘monnezza’ della napoletanità non di livello l’abbiamo ammortizzata nel mondo con l’immagine del Calcio Napoli che è diventata la sedicesima squadra a livello mondiale, lo dice il Ranking. Milan, Lazio e Roma sono molto lontane dal Napoli. Nonostante la schifezza della schifezza del San Paolo che ci viene dato in concessione il giorno dell’evento, il Napoli non è responsabile dell’intera manutenzione, ma solo del prato dove si gioca. Prato definito come il migliore d’Italia. Il Napoli quando interviene sa lavorare, altrimenti non sarebbe da sei anni costantemente in Europa. Giocare in uno stadio dove mi vergogno di andare, e chiedo scusa ai napoletani, dove non ci sono i bagni e c’è sempre un problema è grave. Mi ci sono abituato, non ci faccio più caso, amo il San Paolo così com’è. Quando entro allo stadio sento le vibrazioni dei tifosi e non mi ci fanno pensare. Vi prego di capire e di comprendere il mio disagio quando vengono delle squadre straniere da noi. L’altro giorno c’era Andrea Agnelli, è normale che entrando al San Paolo rimane basito. Quando è venuto il Chelsea o anche il Psg c’era da vergognarsi. Non posso spiegare a tutti che lo stadio è del Comune ed io ci faccio una brutta figura. Come mai il sindaco mi strinse la mano nel mio ufficio davanti ad un bel piatto di spaghetti. Non so cosa sia cambiato adesso. Più conosco Napoli e meno la capisco, è molto complicato. Mio padre si sarebbe fatto una risata e avrebbe detto ‘fottitenne’. Io sono più svizzero di adozione, a volte mi sorprendo. Stadio di proprietà? C’era un impegno sacrosanto verbale di Auricchio e del Sindaco di darmi una convenzione ponte dal 1 agosto per far sì che questo progetto vada avanti. Non mi resta niente, ci resta una convenzione che scade il 30 settembre. Come faccio ad investire altri milioni nei giocatori a gennaio? Mi viene voglia di vendere tutti i miei giocatori. Come si fa a stare in una città dove il primo cittadino parla così. Il Comune mi sta dando a disposizione un grande cesso. Io sono Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Mi hanno fatto strapagare il Coni, ma me lo dovrebbero dare gratis il San Paolo. L’affitto che chiede il Comune è stratosferico, l’ha detto il Coni. Loro non sanno più come fregare noi, ma significa fregare i tifosi napoletani e la povera gente che si sensibilizza su una partita di calcio. Come si fa ad essere sindaco e non capire certe cose? Qualora fosse vero, potrebbe anche essere mal interpretato. Ci siamo salutati ed abbracciati allo stadio l’altro giorno. Non capisco certe affermazioni, lo facesse De Magistris lo stadio. Se entro il 31 ottobre se non ho una convenzione ponte, il 2 novembre dichiarerò il de prufindis del San Paolo con la morte nel cuore e mi vado a cercare un terreno e vado a costruire subito. Basta che faccio un fischio e cento industriale napoletani mi troveranno un terreno. Bisogna ripartire da una Napoli vincente e seria. Stadio nuovo? Volevo ristrutturare uno stadio facendolo più bello che nuovo. Se chiami duecento tifosi tra Curva, Distinti e Tribuna gli faccio vedere tutto il mio progetto. Io e De Magistris? Lui deve avere la pazienza di fare il tecnico. Non può dire cose che non stanno né in cielo e né in terra. Il problema italiano è che i sindaci non sono dei tecnici".

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