Galatasaray, l'ex dirigente: "Il calcio turco ha un piccolo problema, Istanbul è una Napoli all’esponenziale: vi spiego"

06.09.2024
23:30
Redazione

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Nicolini, dirigente sportivo ex Galatasaray ed ex Shakhtar. Di seguito, un estratto dell’intervista.

A livello europeo, e di campionato italiano, rispettivamente, quali sono stati i migliori colpi?

“I migliori colpi non sono necessariamente l’acquisto del giocatore più forte. Piuttosto è quello che veramente serviva alla squadra. Al Napoli, per ipotesi, possiamo considerare Lukaku un acquisto importante perché lo voleva Conte. I due colpi migliori, in Italia, c’è l’ingaggio di Thiago Motta alla Juventus, e poi proprio Lukaku per quello che andrà ad incidere nel gioco dell’allenatore. All’estero non è facile perché spendono e spandono per prendere i grandi nomi e invece non inseriscono il tassello giusto. Non vedo squadre all’estero che abbiano fatto un colpo tale da far cambiare gli equilibri rispetto agli anni precedenti. Certo, ci sono le solite squadre, però non sono così convinto che qualcuno abbia fatto un colpo da spostare gli equilibri”.

Lukaku si è dimostrato un punto di riferimento, da subito contro il Parma. Con Raspadori l’area di rigore sembrava un po’ vuota…

“A me Raspadori piace tantissimo, ha qualità enormi. Nel contesto di Conte però, Lukaku è un altro tipo di giocatore. La sconfitta col Verona ha accelerato la pratica dell’acquisto di Lukaku, e con lui sarà un’altra squadra: adesso, Conte, avrà a disposizione i giocatori necessari per fare il suo calcio e per conseguire l’obiettivo stagionale”.

I tifosi stanno pensando allo scudetto: è giusto sognare, o meglio rimanere con i piedi per terra?

“Per quanto De Laurentiis abbia agito bene, a prescindere la situazione Osimhen, i tifosi non devono dimenticare che, l’anno scorso, ci sono stati quarantuno punti dalla prima classificata. Conte deve ricostruire la fiducia, il gruppo. All’inizio di quest’anno erano impauriti, ma con il lavoro, potranno affrontare un campionato da protagonisti”.

Nei ruoli, dove deve migliorare il Napoli?

“Conte avrà fatto le sue richieste, ma a me sembra una squadra piuttosto completa. Probabilmente a centrocampo avrebbe voluto un inserimento dalle caratteristiche diverse. Se fosse andato via Osimhen a certe cifre, avrebbero investito meglio. Se fossero partiti bene, forse non avrebbero acquistato quei giocatori. La sconfitta col Verona, è stata la spinta propulsiva per fare un ottimo mercato. L’Inter e la Juve sono sempre una spanna avanti, ma il Napoli farà un campionato da protagonista: la speranza è che, quelli che ci sono già, saranno al livello di due anni fa, e che i nuovi, assimileranno i concetti necessari di Conte”.

Quanto è stato vicino Sudakov al Napoli?

“Molto molto vicino a dicembre scorso quando anche il nostro direttore sportivo Srna hanno rilasciato delle dichiarazioni proprio a proposito di questa trattativa. A gennaio non volevano incidere. A giugno ci sarebbero state altre cifre perché ci sarebbe stato l’Europeo e quindi il Napoli ha perso il momento di mantenere quel vantaggio. A gennaio probabilmente sarebbe stato il momento di fare uno sforzo in più però non se la sono sentita evidentemente per come stava andando la stagione”.

Alle stesse cifre è stato acquistato Neres?

“Questo significa che i soldi c’erano per completare la rosa, però quando li ha spesi, è successo secondo avallo del nuovo allenatore. All’epoca si sarebbe preso un giocatore fortissimo però non sappiamo se fosse andato bene all’allenatore che c’era, e non c’era neanche la sicurezza dell’arrivo di Antonio Conte”.

Il calcio turco è diventato un campionato competitivo?

“A mio avviso, ha un piccolo problema, che per restare a certi livelli in tanti anni è che sono società che rinnovano il comitato della dirigenza. Non c’è il presidente, sono polisportive e ci sono le elezioni. Loro non fanno programmazione. Dipende dal programma del presidente eletto. E, si punta a vincere subito. Però può capitare che, dopo i due anni, magari vai in crisi perché non si sono raggiunti gli obiettivi. Istanbul è una Napoli all’esponenziale: ci sono tre squadre dalle tifoserie caldissime”. 

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