Inchiesta Manolas, l'avv. Lubrano a CN24: "La FIGC non ha disposto criteri per valutare i calciatori. Il caso Juventus è diverso, sul procedimento relativo ad Osimhen..."
Ultime notizie Napoli - Enrico Lubrano, avvocato che ha collaborato anche con la SSC Napoli, è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘Calcio Napoli 24 Live’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre). Ecco quanto evidenziato da CN24.
“Caso Manolas? Non conoscendo la vicenda negli atti, non ho gli elementi per dare riferimenti sulla fondatezza o meno dell’accusa e poi la difesa. Però posso dire che in relazione all’aspetto processuale, un procedimento di tipo penale può determinare l’apertura di un procedimento sportivo? Sì, è realistico. Ho letto che la Procura Federale potrebbe chiedere gli atti e aprire un procedimento sportivo autonomo, ma che andrebbe su un binario proprio con tempistiche differenti dalla giustizia penale. Diciamo un mese per ogni grado di giudizio, all’incirca la giustizia sportiva in caso di procedimento andrebbe a chiudere tutto in 4-6 mesi, valutando se le condotte siano rilevanti. In più possiamo dire, la Procura potrebbe aprire un procedimento, nonostante un giudicato precedente relativo ad Osimhen, perchè si parla del trasferimento Manolas. Stessa tipologia ma diversa operazione.
Sanzioni sportive? Non posso dare risposte concrete, in astratto è corretto dire che la Federazione non ha predisposto criteri di valutazione dei giocatori, la Corte Federale d’Appello sul caso plusvalenze disse che non c’erano parametri per valutare i valori e invitò la Federazione a codificarli, indicando i criteri. Questo invito non è stato recepito dalla Federazione quindi non ci sono parametri oggettivi per definire la valutazione di un calciatore. Ci sarebbero stipendio e presenze, possibilmente, da considerare e valutare per eventuali anomalie. Però la Procura Federale senza criteri dovrà dire se la valutazione è manifestamente irragionevole e sproporzionata, la società dovrà dimostrare che è congrua perchè in quel momento poteva avere quel valore di mercato.
Il rischio è un procedimento disciplinare che possa prevedere la violazione del principio di lealtà sportiva come accadde alla Juventus, e che arrivò a determinare una penalizzazione in classifica: il precedente è importante, al processo Plusvalenze bis ebbe 10 punti di penalizzazione per violazione del principio di lealtà sportiva. Però fu una serie di operazioni preordinate e costruite in maniera strutturata per alterare complessivamente i valori di bilancio. La violazione di lealtà sportiva non era sulla singola operazione ma una serie complessiva che hanno integrato la violazione del principio.
Fosse accertato che il valore del calciatore fosse difforme, si tratterebbe di una singola operazione e non di una pluralità strutturata”