Italia, Conte: "La Nazionale è più emozionante della Champions. Balotelli? Non faccio preclusioni. De Rossi ed i giovani...

20.09.2014
22:30
Redazione

Dalla Juventus alla Nazionale, passato, presente e futuro. Antonio Conte si racconta, a 360°, in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport: “Se sono cambiato? Volevo misurarmi con una realtà diversa, molto diversa rispetto al passato. La nomina mi ha dato tanto entusiasmo. Ho trovato un gruppo con grandissima disponibilità. L’impatto sui non juventini? Andare in giro ad incontrare squadre ed allenatori è stato positivo, ho potuto capire che conoscevano la mia idea di calcio, mi avevano studiato: questo ha reso tutto più facile. Io anche al Mondiale? La scadenza biennale è una prassi, a me poi piace guadagnarmele anche le cose. Qualificazione facile? Non si può mai sapere. Il futuro? E’ ovvio che accarezzo l’idea del Mondiale, ma il prolungamento me lo devo guadagnare coi risultati. Cosa chiedo ai giocatori? Di essere professionisti, sempre. Il mio calcio ha bisogno di una grandissima presenza mentale. E di una gestione accurata fuori dal campo, anche a livello alimentare. Prima di una partita il calciatore deve stare tranquillo a casa, con le gambe sul divano a riposare, guardando un film con la compagna e andando a dormire presto. La Champions o la Nazionale? L’inno mette più brividi.. Calcio italiano indietro? Tatticamente no, dobbiamo migliorare sul ritmo partita. I giovani? E’ cambiata la tendenza, oggi la Nazionale è una vetrina per i club. Se un giovane è bravo lo fai giocare, vedi Ranocchia ad Arezza o Pogba alla Juventus. Immobile? Andato al Dortmund per cifre che in Italia non possiamo permetterci. Dovevamo pensare ai bilanci. Zaza? Per fortuna c’è il Sassuolo, in altre squadre non troverebbe quello spazio. De Rossi? Mi sono trovato bene, è un ragazzo che ha sofferto molto al Mondiale. Ha una rabbia positiva, è un segnale importante. Rugani? Ha un grande avvenire. Romulo? Lui può esserci da esterno, ma aveva giocato poco… Chi ammiro? Guardiola. Balotelli? Non ho voluto mandare alcun messaggio. Chi mi conosce sa bene il mio modus operandi. Prima delle convocazioni, c’erano dei calciatori che non avevano dei responsi a livello calcistico, in termini di partite giocate: Balotelli, Cerci. Mi baso molto su quello che vedo, cosa danno e non danno i calciatori. La scelta di non convocarli è stata molto naturale da questo punto di vista. Valuteremo da qui alle prossime convocazioni chi giocherà e come giocherà, e anche quali atteggiamenti avrà, in campo e fuori. Non ci sono preclusioni nei confronti di nessuno. L’estero? Ce ne sono di giocatori interessanti. Anche Pellé, che oltre a fare 50 gol in 57 partite in Olanda, sta segnando anche in Inghilterra. Verratti lo conosciamo… Monitoreremo sempre tutto. Nessuna preclusione: chi arriva in Nazionale deve avere determinati atteggiamenti, deve suonare lo stesso spartito, condividere l’idea di calcio, e avere i giusti comportamenti extracalcistici. Con me a Coverciano ci saranno le porte girevoli: uno entra ma può anche uscire in fretta, e lo farò senza guardare in faccia a nessuno”.

Fonte : Gianlucadimarzio.com
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