Mauro: "Preoccupanti gli ultimi 15 minuti del Napoli con l'Inter. Giro di campo a fine gara? Sono perplesso..."
Massimo Mauro, ex centrocampista del Napoli che ha fatto parte della seconda cavalcata scudetto, ha rilasciato un'intervista al Corriere del Mezzogiorno:
Mauro, gli azzurri sono soli in testa. Non succedeva da 25 anni. Arriveranno fino in fondo come accadde a voi?
«Questo Napoli sicuramente arriverà fino in fondo, ma nel tempo dovrà dimostrare una dote particolarmente importante: saper giocare da prima in classifica. Da questo punto di vista l’ultimo quarto d’ora del match con l’Inter fa preoccupare».
Differenze principali tra questo Napoli e il suo?
«Questo è composto da calciatori non abituati al primato, con poche eccezioni tra le quali Higuain. Il mio Napoli era, invece formato da professionisti che avevano già vinto scudetti e coppe».
Proviamo a fare paragoni reparto per reparto?
«Penso che sia impossibile. Negli anni Ottanta e Novanta in Italia ci sono stati i giocatori più forti del mondo. I nostri avversari del Milan erano Rijkaard, Gullit, Van Basten, Maldini, Baresi e così via. Gli unici confronti tra le due squadre possono riguardare Careca e Higuain, che sono quasi pari con leggera prevalenza del primo, e i portieri con Reina leggermente superiore a Giuliani».
Lei con chi degli attuali azzurri potrebbe confrontarsi?
«Quell’anno ho giocato le prime sette partite al centro, col numero 10 perché Diego non c’era. Conquistammo il primato anche senza di lui. Ovviamente non fu merito mio, ma di un gruppo di italiani favolosi».
Almeno un parallelo tra gli allenatori?
«Bigon era una persona fantastica, di grande classe ed eleganza, un allenatore saggio, che doveva fare molta attenzione agli equilibri collaudati. Sarri finora è stato molto bravo a ridare fiducia a un ambiente depresso, impaurito, senza fiducia, a rivitalizzare giocatori che non riuscivano a esprimersi al massimo. A differenza sua Mancini è un allenatore abituato a guidare squadre di vertice. Credo che l’Inter si batterà fino alla fine».
La Juve rientrerà nella lotta per lo scudetto?
«Può essere, squadra cinica, abituata a esprimersi al massimo quando è sotto stress. Ma mi permetta un’ultima considerazione sul Napoli».
Prego.
«Il giro di campo dopo la partita con l’Inter mi ha lasciato un po’ perplesso. Per carità, è stato un gesto bellissimo, di grande impatto emotivo. Ma andrebbe fatto quando si raggiunge l’obiettivo finale».