L'editoriale di Corbo: "Nuovo Napoli, con Ancelotti è camaleontico e opportunista! Ma ci sono 4 grandi incognite"

20.08.2018
09:20
Redazione

Vi proponiamo di seguito, come di consueto, l'editoriale di Antonio Corbo per l'edizione odierna di Repubblica: "Dietro la

Vi proponiamo di seguito, come di consueto, l'editoriale di Antonio Corbo per l'edizione odierna di Repubblica:

"Dietro la prima vittoria del Napoli si legge il progetto di Ancelotti. Facile la sintesi. Ripartire da Sarri per andare oltre Sarri. Solo un allenatore in cerca di guai o gloria immediata poteva ignorare secondo posto e 91 punti. L’uomo che non deve dimostrare nulla, ha sempre elogiato la formula, l’applicazione e i giocatori trovati. Si è visto: diceva la verità. Per coerenza, li ha confermati il blocco, lasciando per ora in panchina i 91 milioni spesi dalla società al mercato, unica eccezione Karnezis. Il Signor Champions vuol prima evitare i traumi delle varianti, consolidare i pregi, passare poi alla seconda fase: meccanismi più flessibili. Dopo la vittoria sulla Lazio dice che il Napoli «dovrà migliorare nel contropiede che non sempre è riuscito bene». Si intravede così il suo modello di Napoli. Più cinico, meno ossessivo nel pressing alto e nel possesso palla, ma capace anche di aspettare gli avversari, creare gli spazi, scattare nella profondità. Se prima dava spettacolo con un gioco ripetitivo e ritmato, se arrivava al gol con 18 passaggi, se schiacciava gli avversari, dovrà essere più camaleontico e opportunista. Se Sarri era un adorabile integralista, Ancelotti si ripresenta dopo otto anni di successo all’estero come un raffinato italianista. Se questo è il piano, il Napoli ha ulteriori margini di progresso. E qualche incognita. In positivo, Ancelotti dispone ancora di Mertens, Verdi, Ounas, tre effervescenti scattisti in attacco. Fabian Ruiz, Diawara e Rog a centrocampo. Ha già infilato con tempismo Diawara, Mertens, Rog per mettere in sicurezza il vantaggio realizzato da Insigne 11 minuti prima.

Buona condizione atletica. La Lazio dopo una partenza agitata si è spenta. Vi sono anche delle incognite:

  1.  Milik conferma le attese: si è inserito bene, implacabile sotto rete, favorisce le conclusioni di altri. Stringe e allarga la difesa con movimenti giusti da attaccante scaltro. Ma la partenza di Inglese priva il Napoli di un sosia nel gioco alto.
  2. Insigne (passato nella ripresa da Luis Felipe al mite Bastos) e Callejon sono apparsi fiochi nel primo tempo. Bene quando si sono allargati. Se si accentrano invece aumenta l’ingorgo. Il 4-3-2-1 non dà l’ampiezza che da Benitez in poi ha esaltato il gioco dei due esterni.
  3. Manca una vera alternativa ad Allan, insostituibile incontrista che ha cancellato il prezioso e svagato Milinkovic. Potrebbe essere solo Rog.
  4. La sostituzione di Hamsik lascia un dilemma aperto. Ancelotti lo risolve per ora con un compromesso. Gioca il capitano per oltre un’ora, finché il Napoli domina il campo afferrando le seconde palle. Diawara crea meno, ma mette in banca il risultato. Il test di Hamsik regista non è fallito. Per il giocatore più amato dai tifosi sono giustificati i cambi. Ha limitata autonomia ma la migliore visione di gioco. Va protetto non bruciato".
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