
Montella: "Mai avuti contatti diretti con De Laurentiis, ma so che mi stima. Sarri? A volte si può vincere anche arrivando secondi. Mi auguro di tornare in futuro..."
Vincenzo Montella, allenatore della Sampdoria, ha ricevuto il premio Football Leader 2016 «Amalfi», assegnato dal Comune della “Divina Costiera” e dalla DGS Sport&Cultura, organizzatrice dell’evento realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Allenatori Calcio (Aiac) con la seguente motivazione: «A Vincenzo Montella che, dopo una straordinaria carriera da giocatore, ha proseguito il suo cammino nel mondo del calcio nelle vesti di allenatore di fine competenza. Sempre protagonista della massima serie, prima con i goal da attaccante fuoriclasse e poi con l’intelligenza tattica di un tecnico di valore. Figlio della Campania, Montella rappresenta un’eccellenza del nostro territorio».
Montella è stato premiato dal sindaco di Amalfi, Daniele Milano, nella “Piazza CartaBianca” del Centro Commerciale “La Cartiera” di Pompei e durante la premiazione ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Ringrazio per il premio e per la clip che ho ricevuto, guardarsi è sempre emozionante. Ricevere un premio, soprattutto in questa regione, fa sempre piacere".
Il mister sul territorio campano: "Ci sono stati tanti attaccanti nel mio territorio tra Cisterna e Pomigliano, prima si giocava per strada e probabilmente era più facile affinare la tecnica rispetto a oggi. Se penso al passato, ricordo molti giocatori tecnici".
Sui talenti che lasciano la Campania: "Sono andato via a 13 anni perché avevo voglia di inseguire un sogno. Empoli era un'eccellenza per crescere come calciatore, probabilmente perché in Campania non ci sono tantissime strutture per poter crescere nel mio settore. Il mio addio è dipeso soprattutto da questo".
Su un eventuale rimpianto napoletano: "No, non ne ho nessuno. Quando non dipende da te ma dalle situazioni, non se ne possono essere. Ma auguro di ritornare in futuro, purtroppo sono le situazioni che determinano le scelte. Rimpianti non ne ho, sogni da inseguire invece sì. Ho una carriera lunga, speriamo".
Sulla scelta di diventare allenatore: "Ho deciso appena ho smesso, ho iniziato con i ragazzini. All'inizio mi sono reso conto che non ero convintissimo, poi dopo l'entusiasmo è aumentato".
Sulla Samp: "Le esperienze negative sono sempre più formative delle positive. Non mi era mai successo di entrare in corsa se non agli inizi, è stata un'esperienza fondamentale. Sicuramente la più importante della mia carriera".
Sul soprannome 'aeroplanino': "La prima volta che ho fatto quel gesto, fu col Gena in Serie B. Segnai e mi venne spontaneo".
Sulla sua carriera: "Spesso ho malinconia, vorrei ancora indossare le scarpette e giocare".
Sulla chance Napoli, in passato: "Sto imparando anche da allenatore che nel calcio talvolta quello che sembra certo diventa incerto e viceversa. Sono stato molto chiacchierato, ma contatti diretti non ce ne sono mai stati. Ma so da tempo della stima del presidente De Laurentiis, una cosa che sicuramente fa piacere. Ma il discorso finisce qui".
Sul rinnovo con la Sampdoria: "Non ho rinnovato, avevo firmato il contratto già a novembre. Piuttosto ho confermato il percorso. A me piacciono le sfide, lavoro per migliorare e non sarei andato via dopo un anno così".
Tornando sulla Nazionale: "E' un orgoglio l'accostamento, è stato bello sentire il presidente fare il mio nome".
Infine sulla stagione del Napoli: "Non sempre se non riesci a vincere significa che sia mancato qualcosa. A volte si può vincere anche arrivando secondi, pure se è paradossale. Il Napoli ha fatto una grande stagione, ma ha trovato la squadra che nel lungo è più forte. Ma non credo che la squadra di Sarri quest'anno non abbia vinto, anzi: ha fatto una grande stagione".