
Lukaku: "Non mi sentivo più a mio agio, ecco chi ha spinto per riportarmi al top. Voglio dimostrare una cosa"
Le parole di Romelu Lukaku in conferenza stampa in vista del doppio impegno del suo Belgio contro l'Ucraina
Romelu Lukaku, attaccante del Napoli e della Nazionale belga, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del doppio impegno di Nations League Ucraina-Belgio:
"Domani e domenica segneranno l'inizio di una nuova era per i Red Devils. Molte cose sono cambiate dai tempi degli Europei. Poi c'erano tante cose che non potevo accettare, tra cui l'atmosfera. Ma ne parlerò un altro giorno. Ora l'unica cosa importante è restare nella divisione A della Nations League.
Sarò onesto: dopo la sconfitta contro la Francia sono rimasto molto deluso. Ho detto a Jan Vertonghen che non mi sentivo più a mio agio nella nazionale. Vincent Mannaert mi ha presentato un nuovo progetto. Poi ho capito che non potevo fermarmi così. Ho avuto delle belle conversazioni con il commissario tecnico della nazionale e da lì ho capito che volevo riportare il Belgio al top. Durante il campionato europeo ho una mentalità speciale. Allora preferisco non parlare e concentrarmi sulla mia prestazione. Per me è stato un torneo difficile, sia come gruppo che individualmente. Molte cose sono andate storte. Ma ora sono arrivato al punto in cui posso essere il portavoce del gruppo. Ma Courtois, De Bruyne e Tielemans restano i leader di questo gruppo che vuole il meglio per i Red Devils.
La cosa più importante ora è concentrarsi sul domani. Vogliamo dimostrare di nuovo la nostra mentalità vincente in campo. Dobbiamo dimostrare ai nostri sostenitori che siamo orgogliosi di indossare la maglia".
Lukaku ha poi risposto ad una domanda su Courtois. "Sono sempre stato in contatto con Thibaut. Conoscevo la sua storia e i dettagli. Ma quello che succede nello spogliatoio deve restare lì. Ha parlato con i giocatori esperti e poi con tutti. La questione è ormai chiusa. Lui è determinato ad aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi."