
"Ma o'ver è? È successo davvero?". La rivelazione di Nino D'Angelo sui tre uomini dello scudetto
Intervista al cantante Nino D'Angelo sullo scudetto Napoli
Nino D’Angelo, cantante napoletano, ieri si è rivolto alla moglie Annamaria appena sveglio: «Ma o‘ver è? È successo davvero?», ha chiesto. E ha poi rilasciato una intervista a Gazzetta dello Sport. «Questo scudetto l’ho vissuto ogni giorno. Pensavo potesse crollare dopo un po’, ma poi ho cambiato idea...».
Intervista Nino D'Angelo
Quando di preciso?
«Dopo la sconfitta contro l’Inter: se avessimo perso di nuovo, sarebbe stata la fine. E, invece, siamo ripartiti subito: mentre gli altri perdevano punti, questa squadra vinceva e giocava bene. Giocava bene e vinceva. E alla fine è arrivata quest’emozione che ti avvolge. Pensate cosa significhi per me sentire il Maradona cantare il mio Napoli, Napoli che era la colonna sonora pure degli altri due scudetti. Non è ufficialmente l’inno del club, ma è come se lo fosse nei fatti. Sono momenti che ricorderemo per sempre, quelli in cui tutta la vita ti passa davanti»
Tre nomi per lo scudetto n.3?
«Non dico Osimhen e Kvara, troppo facile. Scelgo Di Lorenzo, il capitano del popolo, l’uomo che arriva dal basso, forgiato dalla C. Poi Lobotka che è uno scienziato: ha un computer nella testa. E Kim, diventato più forte di Koulibaly. Bisogna fare un altro nome, però, tra Spalletti e De Laurentiis: Giuntoli, il fuoriclasse dietro le quinte. Spero resti con noi»
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