
Mary Rider, da giornalista Ansa a pornostar: "Ero precaria, mi sono dovuta allontanare da quel mondo"
Le parole di Mariagiovanna Ferrante, in arte Mary Rider, che da grande e promettente giornalista è diventata pornostar perché sottopagata
Notizie - Mariagiovanna Ferrante, la giornalista professionista, originaria di Pagani, che ha lavorato a La Stampa e all’Ansa, oggi è Mary Rider, la pornostar imprenditrice di se stessa che a Torino, con il marito, noto nell’ambiente come Capitano Eric, (originario di San Giorgio a Cremano) ha messo su una fiorente attività di servizi erotici per adulti. Queste le sue parole al Corriere del Mezzogiorno:
Liceo classico a Nocera Inferiore e università a Napoli. Decisioni condivise in famiglia?
«Veramente i miei avrebbero voluto che facessi lo scientifico a Pagani e l’università a Salerno. Ma ho puntato i piedi e sono andata via da casa per studiare».
La volevano insegnante e lei disse di no.
«Mi rifiutai di prendere il diploma magistrale e invece di partecipare al concorso per insegnante feci domanda per borse di studio in Inghilterra».
E in Inghilterra ha studiato?
«Vinsi l’Erasmus e dovevo restare là nove mesi, invece feci un terribile incidente automobilistico dopo due mesi e rimasi in coma trenta giorni. E dopo un altro mese di degenza in ospedale tornai a Pagani».
In cosa si è laureata?
«Lettere moderne con tesi in letteratura comparata sul personaggio della donna vampiro. Mi piaceva e mi piace tuttora scrivere e cominciai la pratica giornalistica, uno dei miei maestri fu Goffredo Locatelli, scomparso un anno fa, che dirigeva una rivista di Scafati, Albatros , con cui cominciai a collaborare».
Il primo articolo?
«Nel 2001, la classica inchiesta su come tornare in forma dopo i bagordi natalizi».
E dopo qualche anno approda all’Ansa di Napoli come stagista.
«Prima però un master a Torino, dove mi trasferisco dopo essermi sposata. e poi per un’estate al quotidiano locale Cronaca Qui . Lo stage a cui si riferisce è del 2008: tre mesi alla Stampa e due all’Ansa a Napoli».
Di cosa si occupa all’Ansa?
«Era l’anno dell’emergenza rifiuti a Napoli, seguivo i cortei contro le discariche. Poi con una collega di Repubblica feci lo scoop di intervistare al Cardarelli il sopravvissuto della strage degli immigrati a Casal di Principe».
Cronista in prima linea, complimenti.
«Fu un’esperienza molto formativa che mi mancò quando tornai a Torino e lavorai da ufficio stampa di Italia dei Valori alla Provincia».
Perché non ha continuato ?
«Ero una precaria e nel momento in cui sei pagata a cottimo ti retribuiscono solo quello che produci. Le mie proposte erano inchieste, approfondimenti e spesso non venivano neanche ascoltate. Così un po’ alla volta ho iniziato ad allontanarmi dal mondo del giornalismo».
Quando entra il porno nella sua vita?
«Nel 2012 comincio a frequentare con mio marito i club privée, un percorso privato di coppia che mi fa molto bene. Imparo a utilizzare i tacchi, da giornalista vestivo sempre casual, e a indossare completini sexy. Il passo successivo è lo scambismo ».
E poi c’è l’incontro con Rocco Siffredi.
«Nel 2014 la nostra prima esperienza professionale è con lui. Pensare che appena qualche mese prima stavo ancora alla scrivania a scrivere articoli! Da allora ho girato più di 500 video».