
Mazzocchi: "Ricordo il mio incontro con Maradona, prese un uovo e fece una cosa incredibile"
Il ricordo di Maradona da parte del giornalista Marco Mazzocchi
Notizie Calcio - Il giornalista Marco Mazzocchi ospite del Clan a Fantacalcio.it. Ecco le sue dichiarazioni: "Io mi incavolo per tutto, per lo 0.5, per l'ammonizione dell'ultima riserva, io mi tiro le sfighe da solo su qualunque cosa. Sono un fantallenatore eternamente arrabbiato e in ansia. Io vi odio, a voi e alla Lega, che togliete i gol e li fate diventare autogol quando mi servono. Ma ora che vi conosco...".
La mia squadra - "L'ultimo nome è semplice, si chiama Real Mazzok, come sono anche su Ig e su Twitter. Il primo si chiamava Team Jester, che sarebbe il giullare di corte in inglese. Il Jester è il simbolo dei Marillion, così ho sposato queste due grandi passioni e mi ha portato fortuna, per il mio primo fanta l'ho vinto con questa squadra".
L'aneddoto - "Io spesso ho sfruttato la mia posizione, soprattutto in termini di mercato. Una volta chiesi informazioni su un attaccante, chiedendo se lo prendessero. Mi dissero che lo prendevano, che faceva 25 gol, io lo presi e si ruppe in ritiro. Ha vinto il mondiale del 2006, stette 3 mesi fermo. Doveva fare un grande campionato e invece andò malissimo".
La mia lega dei sogni - "Il Fantacalcio non è un gioco che può ripristinare rapporti, ma al massimo li chiude. Se ritrovassi un amico del liceo, non gli chiederei di fare il fanta. Lo farei con degli allenatori veri, tipo Spalletti, Sarri, Zeman, Mourinho, De Zerbi, ma anche Guardiola e Mazzone".
Il pianto - "Questo vale per tutto, anche nel calcio reale. Io durante la partita mi incazzo con i miei calciatori. Mi sono innervosito soprattutto con un calciatore in una partita, mia moglie testimone. Per 80 minuti lo insultai continuamente, poi segnò e sono impazzito, urlando "sei un grande, sei un grande", dopo che l'avevo insultato qualche secondo prima".
Le scommesse - "Io mi svenai per comprare Zidane quando arrivò, mentre la gente prendeva Del Piero e Totti, Zidane mi ha invece dato soddisfazioni notevoli. Io acquistai bene Kulusevski quando andò al Parma, poi però lo presi alla Juve, lo pagai tanto e fece schifo".
Peccato di gola - "Follie? Per nessuno mai, io amo le chicche e le scommessine, non svenarmi per qualcuno". Superbia - "Sono sfortunato, resto superiore agli altri, mi faccio dare diverse dritte dagli amici".
Avarizia - "No, sono una sorta di direttore sportivo. Il mio Fantacalcio di base non lo sbaglio mai, magari sbaglio filosofia, ma non mercato. Al massimo io mi vantavo dei miei contatti e dicevo "oh questo è forte, La Gumina è forte, prendilo", io facevo finta mi interessavano e glieli facevo pagare tanto".
Sul 2006 "Il mio direttore, il mio capospedizione e io, siamo gli unici 3 a non aver festeggiato il Mondiale del 2006 al Circo Massimo. L'Italia vince la sera prima, io ero convinto di festeggiare a Berlino dopo la vittoria, invece so dovuto partire per tornare a Roma. Ho messo la roba di furia in valigia, tornai in macchina a Monaco, sono partito in aereo e sono arrivato in aereo, mi hanno fregato la bandiera firmata, sono arrivato in trasmissione distrutto e non ho festeggiato neanche un secondo. Come se non bastasse, fui anche costretto a dire a miliardi di persone che il pullman della Nazionale era in ritardo e avevo paura mi ammazzassero. Si aspettavano Cannavaro, arrivai io invece e ebbi l'intuizione del genere e partì il tormentone con "Poporopopopo" e poi l'inno e in seguito arrivarono i calciatori".
Sull'abbraccio con Maradona - "Mi viene da piangere, ci abbracciammo all'edizione 2005/2006 di Ballando con le stelle. Ho incontrato tanti personaggi importanti e sono felicissimo di aver ricevuto stima da parte loro, gente come Maradona e Paolo Rossi. Io l'ho conosciuto quando andò via da Napoli per le vicissitudini con l'Italia, Biscardì mi mandò da Maradona per intervistarlo, mi fece entrare nella zona degli imbarchi all'aeroporto e lui venne da me per fare questa intervista. Io chiesi scusa, ma lui ha creduto a queste mie scuse, si ricordò che lo aveva intervistato mio padre e da quel momento è sempre stato carino con me. Io lo rispettai al massimo e lui lo fece con me. Ci siamo poi incrociati spesso nel tempo, anche ai Mondiali del 90, così come appunto a Ballando con le Stelle. Diego non ballava, era la luce della trasmissione, gli era concesso non ballare, bastava palleggiasse. Poi, al Mondiale 2006, poco dopo, io incontro Diego in un ristorante, alle 01, mi ricordo che c'era Diego dentro. Io bussai, Diego mi fece entrare, passai una serata fantastica. Ad un certo punto fece una cosa assurda, prese un uovo fresco, lo lanciò in aria e lo stoppò col piede sinistro, senza romperlo. "Guarda che è fresco" mi disse e lo spiaccicò sul tavolo".
Iscrizione su Twitter - "L'11 aprile sono arrivato sui Social, sto andando bene su Instagram ultimamente. Ho fatto robe belle, mentre Facebook l'ho lasciato da tempo, è diventato il portale degli annunci mortuari, mi avete rotto le palle. Io vedo cose che non mi interessano, ma che me frega a me de leggere tutti gli altri, solo perchè li seguo. Lo stesso vale di Twitter, invece su Instagram ci sto di più".
Su Mourinho - "Io amo gli allenatori che fanno giocar bene le squadre, ma a me piacciono di più quelli che fanno rendere al massimo i propri calciatori e lui è uno del genere. Io mi ricordo l'Inter del triplete, non era la squadra più forte in quel momento, ma lui vinse dominando mentalmente gli avversari fortissimi, come il Barcellona ad esempio".
Su Kvara e Leao - "E' una bella sfida, io non credo rimarranno in Serie A, non diventerà epica perchè non sarà continua. Se potessi prenderne uno, prenderei Kvaratskhelia. Mi sembra più sul pezzo, più affidabile dal punto di vista della serietà e affidabilità. Entrambi hanno grossi ampi di crescita, però Kvara mi ispira di più".
Su Retegui - "In Italia non si creano più attaccanti, non ci sono più giovani che giocano al pallone per strada, qui non c'è integrazione. Dovremmo prendere spunto da Germania e Francia, noi non abbiamo un calciatore di colore. Loro sono fortissimi anche grazie all'integrazione, noi ne abbiamo veramente pochi e non sono neanche mostruosi. Sinceramente io prendo Retegui".
La regola - "Uno che mette la formazione il venerdì mattina, non si deve ritrovare poi con 7 giocatori mancanti la domenica o il lunedì, dobbiamo inventarci qualcosa con rose più larghe o sostituzioni automatiche. Su questo mi incazzavo sempre".