Migliaccio: "Non ho fatto le giovanili, devo molto alle squadre della mia città. Volevo chiudere la carriera senza espulsioni"
Ai microfoni di 'Radio Kiss Kiss Napoli' è intervenuto l'ormai ex calciatore dell'Atalanta, Giulio Migliaccio: "Credo sia normale un po' di emozione, ti passano davanti agli occhi vent'anni di carriera. Vent'anni trascorsi al massimo. Ho cercato sempre di mantenere l'atteggiamento giusto anche guori dal campo. Ho conosciuto tante bellissime persone. Sono stato leale, questo è il più bel complimento che possano farmi. Uno dei miei più grandi rimpianti è stata quell'espulsione presa l'anno scorso. Tenevo tantissimo a chiudere la carriere senza nemmeno un espulsione. Il rispetto per l'avversario viene prima di tutto".
Napoli-Atalanta, due sconfitte - "Ho gioito per la vittoria della mia squadra, ma un po' ero dispiaciuto per il Napoli. Il presidente dell'Atalanta era anche un giocatore, per cui vi lascio immaginare quanto fosse legato".
Gli inizi... - "Sono di Mugnano. La mia carriera si è divisa tra Puteolana, Savoia, è lì che ho fatto la gavetta. Non ho fatto il settore giovanile. Devo dire grazie alle squadre della mia regione, mi hanno formato come calciatore e come uomo".
Il giocatore più forte che ho affrontato? "Ho giocato contro Maldini, Pirlo, Eto'o, Cannavaro, Thuram. Con gente che ha scritto la storia del calcio".
Conti - "Quello che ha fatto quest'anno è sotto gli occhi di tutti. Soprattutto, però, è un bravo ragazzo. E' normale che stia ancora solo un altro anno all'Atalanta. Sarà l'anno della consacrazione. Gli auguro, appunto, di consacrarsi e poi andare via per affermarsi a livello internazionale".
Futuro? "A giorni incontrerò la proprietà per parlarne. Non allenerò mai, è un qualcosa che non ho mai immaginato. Vorrei occupare un ruolo a livello dirigenziale. Studierò e continuerò a dare il mio contributo".