Paolo Rossi, il ricordo di Di Gennaro: "La malattia? Disse che era come in cima al Pordoi. Di recente abbiamo parlato del calcioscommesse..."

11.12.2020
07:10
Redazione

Paolo Rossi, il ricordo di Di Gennaro

Ultime notizie calcio Napoli - Antonio Di Gennaro, ex calciatore, ha affidato a TMW Radio il ricordo di Paolo Rossi:

"Sorrideva sempre, quello mi ricordo. Il dispiacere è enorme ma mi rimane il sorriso di una persona garbata, preparata... Ha lottato anche nei momenti più difficili, e voglio ricordami del suo sorriso. In Rai negli ultimi anni, lavorando assieme, abbiamo potuto parlare di più. Quando ci si vedeva gli parlavo con la cadenza fiorentina e giù a ridere. Vedo che anche la famiglia sta vivendo il momento di lutto allo stesso modo suo, con serenità".

A Firenze vi siete incrociati.

"Che partite, lui era alla Cattolica Virtus, squadra affiliata alla Juventus, ed era un'ala destra impressionante: saltava sistematicamente l'uomo, con ringraziamenti dell'attaccante che faceva sempre gol. Allodi poi andò a prenderlo con 16 milioni di lire in mano, ogni volta che giocava la Cattolica c'era davvero il pubblico delle grandi occasioni. Erano altri tempi. Nel calcio si guarda l'aspetto fisico, ma conta la testa e lui aveva molta intelligenza, era uno che ha sempre rispettato tutti nonostante la sua grandezza. Volergli bene era facile".

Sembrava fuori dal tempo rispetto a un calcio così esasperato.

"Un linguaggio più sobrio, da chi ha sofferto. In uno degli ultimi viaggi aerei venne fuori il discorso calcioscommesse, e lui mi disse di essere stato costretto a stare due anni fermo anche se non aveva fatto niente. La giustizia divina gli ha restituito tutto, ha ripagato chi gli ha dato supporto. A Messico '86 il ct Bearzot lo voleva con sé ma lui rifiutò perché non si sentiva pronto. Chi lo farebbe oggi? Della persona rimane questo. Il linguaggio è importante, e lui ha sempre mostrato serietà e rispetto verso chi abbia mai giocato a pallone. Questa è la dimensione dell'uomo, ed è quello che ha trasmesso a chiunque. (si ferma a causa della commozione, ndr) Lo riconoscevano ovunque, ma ha fatto ogni fila, e non si è mai tirato indietro con nessuno. Questo era Paolo, una persona buona. In uno degli ultimi messaggi su Whatsapp mi disse che si sentiva ancora in cima al Pordoi, e che la discesa fosse lunga... Lì ho capito".

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