
Papa Francesco ed il ricordo di Maradona: "Ha regalato gioia a milioni di persone, in Argentina come a Napoli. Ho pregato per lui"
Papa Francesco è morto oggi, 21 aprile 2025, all'età di 88 anni. Nato Jorge Mario Bergoglio il 17 dicembre 1936 era divenuto Papa con il nome di Francesco I nel marzo del 2013. Ricoverato lo scorso 14 febbraio a causa di una polmonite, era stato poi dimesso il 23 marzo ed era apparso in pubblico a Piazza San Pietro nei giorni scorsi. Oggi Papa Francesco è morto e lo conferma anche il Cardinale Farrell con queste parole:
Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.”
Papa Francesco, da sempre vicino agli atleti e ai temi dello sport, in questa intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport e pubblicata il 2 gennaio 2021, aveva risposto a 31 domande, tra cui una su Diego Armando Maradona.
"Ho incontrato Diego Armando Maradona in occasione di una partita per la Pace nel 2014: ricordo con piacere tutto quello che Diego ha fatto per la Scholas Occurrentes, la Fondazione che si occupa dei bisognosi in tutto il mondo. In campo è stato un poeta, un grande campione che ha regalato gioia a milioni di persone, in Argentina come a Napoli. Era anche un uomo molto fragile. Ho un ricordo personale legato al campionato del Mondo del 1986, quello che l’Argentina vinse proprio grazie a Maradona. Mi trovavo a Francoforte, era un momento di difficoltà per me, stavo studiando la lingua e raccogliendo materiale per la mia tesi. Non avevo potuto vedere la finale del Mondiale e seppi soltanto il giorno dopo del successo dell’Argentina sulla Germania, quando una ragazza giapponese scrisse sulla lavagna "Viva l’Argentina" durante una lezione di tedesco. La ricordo, personalmente, come la vittoria della solitudine perché non avevo nessuno con il quale condividere la gioia di quella vittoria sportiva: la solitudine ti fa sentire solo, mentre ciò che rende bella la gioia è poterla condividere. Quando mi è stato detto della morte di Maradona, ho pregato per lui e ho fatto giungere alla famiglia un rosario con qualche parola personale di conforto"