Prandelli: "Napoli? Una delle poche che verticalizza velocemente in Italia. Balotelli al Genoa? Ecco cosa penso"

24.10.2024
22:00
Redazione

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’ex CT dell’Italia Cesare Prandelli.

 Di seguito le sue parole:

 «Quando le squadre italiane giocano nei campionati europei mancano di intensità. Siamo abituati a costruire con troppa lentezza, all’estero sono molto più veloci tecnicamente.

 In Italia siamo molto rigidi quando si parla di costruzione di gioco. Se non parti dal basso sei vecchio. Nel calcio ci vuole, invece, imprevedibilità e fantasia e in campo europeo ci vuole molta più intensità di gioco. In Italia sembra tutto codificato al 100% e si fa troppa accademia e filosofia. In tempi moderni si necessita di maggiore velocità.

 I centrocampisti più bravi erano più tecnici. Dobbiamo cercare di valorizzare sia l’individualità sia la collettività dei giocatori. In Italia produciamo pochi calciatori giovani poiché non si valorizzano le individualità e le caratteristiche personali dei giocatori ma si predilige il sistema di gioco. Ci vuole più libertà!

 Il Napoli di Antonio Conte è una squadra che ha un'identità di squadra e una solidità ben precisa. È una delle poche squadre in Italia che verticalizza più velocemente. Il Napoli fa un possesso palla dinamico e crea molto gioco.

 Balotelli e Cassano? In nazionale hanno sempre avuto un comportamento esemplare. Quando si parlava di calcio erano sempre molto professionali. Quei giocatori faticano quando vengono ingabbiati, io ho cercato di dargli la possibilità e il giusto spazio per giocare.

 Balotelli al Genoa può essere un'occasione importante sia per lui sia per i genoani. Lo consiglio al Genoa, assolutamente. Mario è ormai uomo maturo e ha tantissime potenzialità. Deve dimostrare tutte le qualità che aveva e che non ha potuto dimostrare in tante occasioni. Potenzialmente era il più forte che avevamo.

 Fagioli e Politano sono giocatori di qualità. Li farei assolutamente giocare nella mia nazionale».

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