Quagliarella rivela: "Minacce e attacchi di pedofilia e camorra già un anno prima di arrivare a Napoli: vi racconto l'incubo..." [VIDEO]

23.04.2017
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Redazione

Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista a ‘I Signori del Calcio’ in onda su Sky Sport. L'attaccante napoletano è tornato a parlare del periodo d'incubo vissuto a Napoli, ecco l'estratto dalle dichiarazioni di Quagliarella evidenziato da CalcioNapoli24.it"Dal mio arrivo a Napoli, anzi già da un anno prima, iniziavano ad arrivarmi lettere anonime, minacce di morte, messaggi sul telefonino di ogni genere, a me, a mio padre, a mia madre, di qualsiasi natura. Attacchi brutti di pedofilia, di camorra. E da lì è iniziato un incubo. È iniziata a venire a mancare la serenità per giocare. Questo fatto era diventato un incubo, un’ossessione. Qualsiasi persona ti guardasse, tu avresti potuto dire “può essere lui, può essere l’altro”. E credetemi, io non amo tanto ritornarci su, perché fa male, perché è come riaprire una ferita che mi sono portato dietro per diversi anni. Non è una cosa di uno, due, tre mesi, stiamo parlando di anni e anni. Ho iniziato a perdere la mia serenità. Quando dovevo conoscere la sentenza, la notte non ho dormito e quando la mattina successiva mi è stata comunicata da mio padre non sapevo se ridere o piangere. Usai un’espressione napoletana: ‘Vafammocc’. Ora le persone quando mi vedono si scusano, ma lo dico a tutti che non si devono scusare: non sapevano nulla!".

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