Sacchi: "Quando Ancelotti accettò Napoli non mi contattò, gli avrei detto che sarebbe servita un'impresa per sostituire Sarri. Difficile vincere lì..."

13.12.2019
18:10
Redazione

Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli dell'esonero di Carlo Ancelotti

Ultimissime calcio Napoli - Arrigo Sacchi, ex allenatore, è intervenuto in diretta alla radio ufficiale della SSC Napoli, Kiss Kiss Napoli, durante la trasmissione 'Radio Goal', per parlare delle ultime notizie sul Napoli calcio. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:

"Quando qualcosa funziona è merito della società, della squadra e del singolo. Quando qualcosa non funziona il demerito è colpa del club, della squadra e del singolo. Noi cerchiamo sempre il capro espiatorio o l’uomo forte che deve risolvere i problemi di tutto. Se il Napoli è andato in difficoltà ci sono tante concause. I giocatori sono una cosa strana. Devi dar loro tranquillità ma non troppo, se un calciatore vuol andar via iniziano i problemi. Se si va avanti insieme, serve serenità. Vincere a Napoli è difficile… De Laurentiis sta facendo tantissimo per il Napoli, per vincere un campionato o due ed una Coppa UEFA avete poi patito la Serie C. Ha deciso di esonerare Ancelotti ma è in avanzo di molto. Quando lavori bene, il tempo è galantuono anche se non tutti se ne accorgono subito. Sarri aveva fatto un grandissimo lavoro e sostituirlo era difficilissimo. Carlo mi aveva sempre interpellato ma non mi ha contattato prima di accettare Napoli. Gli avrei detto che era una impresa difficile. I giocatori quando sono sconosciuti danno la vita per te, poi iniziano a passare all'incasso. Gattuso è una persona straordinaria, auguro tutto il bene possibile a lui perché è un generoso. Dà tutto quello che può dare ma sono tutti disponibili a dare il massimo? Le partite le vinci in settimana, come le prepari. Ancelotti è stato eletto come l'ottavo migliore allenatore di tutti i tempi. Il malato vogliamo curarlo con una aspirina? I napoletani hanno una cultura superiore alle media nazionale, sanno che cos'è il bello. Non andare in ritiro fu un errore, vuol dire che si è persa la leadership. In 27 anni di carriera non ho mai fatto ritiri punitivi: è il segnale che sei cotto".

Sacchi su Ancelotti
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