Scontri e ripicche per la festa scudetto, De Magistris: "I ricordi sono belli ma bisogna vincere e questa città ha tutto per aiutare a vincere"

11.05.2017
11:30
Redazione
Il 10 maggio del 1987 la città fu unita per festeggiare il primo scudetto. Oggi neanche il ricordo di quel trionfo riesce a mettere d’accordo le due principali istituzioni locali, Comune e Regione che organizzano due cerimonie identiche ma separate. Per non parlare poi del Napoli di De Laurentiis che vieta il San Paolo alle vecchie glorie. Decisione che il sindaco de Magistris e l’assessore Ciro Borriello subiscono, nonostante il Comune sia proprietario dello stadio, anche per non guastare definitivamente i già tesi rapporti con il patron azzurro in vista della manifestazione per la cittadinanza onoraria a Maradona, evento a cui il primo cittadino tiene particolarmente. Risultato? Quella che doveva essere una giornata di festa e dolce amarcord si trasforma nell’ennesima battaglia di ripicche e rancori. Che sarebbe stata una festa con sfumature amare lo si capisce quando il bus scoperto con alcuni degli ex campioni che fecero la storia arriva in piazza Municipio. Ad accoglierlo in strada c’è l’assessore Borriello che si premura di andare incontro ai capi ultras, organizzatori della manifestazione. I leader della vecchia curva B vengono premiati in piazza. Ex giocatori e dirigenti, ci sono anche Corrado Ferlaino e Pierpaolo Marino, dentro. «Qualcuno mi rema contro - dice Gennaro Montuori in arte “Palummella” — qualcuno ha detto di non premiarci in Comune. Ma come? Io coinvolgo tutti i capi tifosi della storia e così ci trattate?». Momenti di imbarazzo si vivono durante la cerimonia in sala giunta quando sempre “Palummella” solleva il problema del San Paolo negato agli ex campioni. «Vogliono permettere ai calciatori di accedere solo alla pista d’atletica, ma non in campo. Sindaco intervieni...», chiede l’ex capo ultras. De Magistris replica: «L’assessore Borriello sta lavorando per risolvere la questione». Il primo cittadino è visibilmente contrariato e lancia alcune stoccatine a De Laurentiis rilanciando un concetto caro ai tifosi: «I ricordi sono belli ma bisogna vincere e questa città ha tutto per aiutare a vincere». Quando si affronta la questione stadio, emerge tutto il malumore del sindaco: «Come città, stiamo facendo il massimo, forse anche più del massimo, dato il momento storico».
Fonte : La Repubblica
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