Sentite Sacchi: "Benitez non riesce ad imporsi in un contesto che non recepisce le sue idee. Il Napoli impari da Borussia e Atletico"

21.09.2014
05:00
Redazione

Arrigo Sacchi ex alenatore del Milan  ha rlasciato un'intervista a Il Mattino. 

Il calcio italiano sta guarendo? Paghiamo dazio per ragioni tattiche, atletiche o altro? «È il nostro modo di fare calcio che non va.Siamo sparagnini, costipati, pensiamo a difenderci. Non c’entra il discorso dei grandi campioni che non arrivano più: l’Atletico Madrid quanti fuori classe ha in squadra? Eppure ha vinto Liga e sfiorato la Champions.E il Borussia Dortmund? Aveva un fenomeno come Lewandowski e l’ha venduto. Queste formazioni sono ai vertici perché hanno una super organizzazione. Esiste uncalcio nazionale e un calcio internazionale, l’Italia purtroppo fa parte del primo gruppo».

Qualcuno sta cercando di cambiare, Benitez e Garcia ad esempio hanno portato qualcosa di nuovo a livello di mentalità... «La mentalità è l’insieme di tante componenti, prima tra tutte l’intensità. Ho una grande stima nei confronti di Benitez che reputo uno dei migliori tecnici in assoluto. Ma siamo ancora a livello di pura teoria. Ecco, facciamo l’esempio del Napoli...».

Esatto, è un discorso che ci riguarda da vicino. «Gli azzurri sono stati massacrati dal Bilbao, che sulla carta è meno forte. Però gli spagnoli hanno messo in campo un’intensità pazzesca ed erano molto ben collocati come squadra. Se sono un regista e voglio fare un film drammatico, mica vado a prendere attori comici. Benitez sta facendo un grande sforzo per dare al Napoli una mentalità europea ma ha difficoltà ad imporsi in un contesto che non recepisce le sue idee perché in Italia siamo conservatori e ancoràti a un calcio che si giocava troppi anni fa».

Eppure il 4-2-3-1 dello spagnolo è un 4-2-4. Il Napoli è forse l’unica squadra in Italia che gioca con quattro attaccanti. «Io schieravo anche cinque giocatori oltre la linea della palla ma avevo gente che andava avanti e rientrava. Il segreto è tutto qui: i reparti devono sapersi congiungere in ogni momento della partita, cercare la compattezza, l’armonia tattica e collocarsi in maniera perfetta in mezzo al campo».

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