
Serena: "Lucca a 35 milioni e Raspadori a 25? Rispondo così a chi critica"
Calciomercato Napoli, il commento di Michele Serena
Ultimissime Calcio Napoli - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Serena, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Juventus, Inter e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, da doppio ex: la Juventus ha raggiunto l’Inter o ha solo accorciato il gap? L’Inter è irraggiungibile?
“Mi pongo in una posizione di attesa, perché alla fine le parole non valgono nulla: è sempre il campo che parla. Siamo solo agli inizi, quindi sarà il tempo a dire chi ha lavorato meglio sul mercato e chi saprà tradurre le scelte in campo. Fare previsioni ora è un gioco delle parti, anche per innervosire l’avversario. Sono due ottime squadre, ma oggi non è pronosticabile dire chi abbia fatto meglio. Ogni stagione ha la sua storia e porta sorprese, sia positive che negative. Speriamo sia un campionato avvincente, in bilico fino alla fine: così è più bello anche seguirlo.”
Passando alla Fiorentina: con il ritorno di Stefano Pioli e diversi rinforzi, che cosa può dare la Fiorentina nel post Palladino?
“Per me la Fiorentina è la squadra che si è mossa meglio di tutte. Ha fatto lo step in più che serviva. Negli anni passati è arrivata un po’ corta, infatti non è riuscita ad alzare trofei pur essendo arrivata a giocarsi finali. Adesso Pioli ha a disposizione una rosa numerosa e di qualità, che gli consente di scegliere in base alle competizioni e mantenere sempre un ottimo livello.”
Mister, un tema spesso discusso è la percezione che la Serie A sia ormai diventata un campionato vetrina, non più una prima scelta per i giocatori di livello. Eppure resta un campionato molto competitivo. Cosa ne pensa?
“È vero, non è una critica ma un dato di fatto. Ci sono altri campionati che, a livello economico, hanno condizioni per noi insostenibili. Poi ci aggiungo anche un aspetto culturale: all’estero hanno più pazienza con i giovani, li fanno giocare. In Italia no, non aspettiamo nessuno, né a livello di club né di tifoseria. Così spesso ci rifugiamo nei ‘vecchi’, che sono bravi, ma restano pur sempre vicini ai 40 anni. Questa è la nostra realtà, purtroppo dobbiamo accettarla.”
Restando all’estero, lei ha giocato all’Atletico Madrid. Con la cessione di Giacomo Raspadori proprio ai “colchoneros”, chi ci ha guadagnato? Il Napoli? Il ragazzo? O l’Atletico?
“Secondo me è stata un’operazione giusta da fare. Raspadori non era una prima scelta nella testa di Conte, anche se l’anno scorso ha segnato gol importanti. Il Napoli ha potuto reinvestire su giocatori più funzionali, e il ragazzo avrà più spazio per esprimersi. È vero che finora ha giocato solo da subentrato, ma sgomiterà per ritagliarsi il suo spazio. Penso comunque che per entrambe le parti sia stata una scelta positiva.”
C’è chi storce il naso per i 35 milioni di Lucca, mentre Raspadori è stato ceduto a 25. Che ne pensa?
“Queste sono dinamiche particolari. Non devo certo difendere De Laurentiis, che è sempre preciso nei conti, ma ci metto alcuni fattori: l’età del giocatore, il ruolo – non una prima punta – e il fatto che, secondo me, Lucca abbia ancora grandi margini di miglioramento. Tecnicamente può sbocciare da un momento all’altro. Dal punto di vista economico non mi permetto di giudicare, ma in generale i nostri giocatori vengono sempre un po’ sottovalutati all’estero, e così spesso li portano via spendendo meno di quanto valgano davvero.”