
Trotta: "Vlahovic sarebbe stato un investimento importante per il Napoli, ma Hojlund è un colpo straordinario"
17.09.2025
14:40
Redazione
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Juve. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Mister, forse la differenza tra il nostro calcio, che sembra diventato di secondo piano rispetto a quello europeo, e gli altri campionati, è proprio questa: ieri ci siamo emozionati per il 4-4 pirotecnico della Juventus, ma resta pur sempre un pareggio casalingo…
“Ma sicuramente, però non sottovalutiamo che la Juventus ieri affrontava il Borussia Dortmund, una squadra abituata a giocare partite del genere in Champions League, con giocatori molto importanti soprattutto in attacco. Però, sì, resta pur sempre un pareggio. Secondo me, l’anno scorso una partita del genere la Juventus non l’avrebbe mai portata a casa con un pareggio, perché spesso andava sotto senza riuscire a recuperare. Oggi invece ha dimostrato di avere un gruppo solido. Certo, ci saranno partite positive e altre meno, ma strada facendo si vedrà. Credo che Tudor sia stato bravo a creare un gruppo in poco tempo, cosa che non era riuscita a fare Thiago Motta. Aggiungo: quest’estate prendere Dusan Vlahovic sarebbe stato un grande affare per qualsiasi squadra, a prescindere dal contratto oneroso. Non era possibile che fosse diventato il giocatore degli ultimi tempi: per me è sempre stato importante. Ieri l’ho visto rigenerato, non solo per i gol, ma per la cattiveria sul secondo e per l’assist bellissimo. Un giocatore rigenerato, davvero. Le qualità tecniche di Vlahovic non sono mai state in discussione.”
Le chiedo un commento su Yildiz. Per anni il calcio italiano è stato spettatore del cosiddetto “gol alla Del Piero”. Mi sembra che questo ragazzo, oltre al tiro a giro, ci metta anche più forza nella conclusione. Sbaglio?
“È un giocatore fortissimo. Il gol di ieri sembrava davvero quello di Del Piero contro il Borussia Dortmund tanti anni fa. Ovviamente il paragone con Del Piero è difficile, ma Yildiz ci si avvicina tantissimo per caratteristiche, modalità e stile di gioco. Ieri l’ho osservato tutta la partita: non fa mai cose banali, si muove bene, si smarca, ha visione di gioco, fa assist. Veramente un giocatore fortissimo. Lo considero un predestinato, presto le grandi squadre europee arriveranno a offrire 90 o 100 milioni per acquistarlo dalla Juventus.”
Parlava di Vlahovic. Sarebbe potuto arrivare al Napoli al posto di Lucca, ma avrebbe accettato un ruolo inizialmente alle spalle di Lukaku?
“Questo non lo so con certezza. Però, visto il momento che stava vivendo alla Juventus qualche mese fa, credo che avrebbe accettato un cambiamento. Napoli è una piazza che può darti entusiasmo, e un giocatore importante come lui ne aveva bisogno. Poi, quando giochi la Champions, il campionato e le coppe, lo spazio per tutti c’è. E con l’infortunio di Lukaku, avrebbe trovato ancora più spazio. Sarebbe stato un investimento importante.”
Il Napoli, però, ha poi puntato su Lucca, dovendo ricorrere ad Højlund dopo l’infortunio di Lukaku. Come giudica questo acquisto?
“Højlund è un giocatore straordinario. Con la Fiorentina mi ha impressionato: ha qualità incredibili. I 40-45 milioni spesi sono giustificati, perché parliamo di un ragazzo di prospettiva, anche se Vlahovic rappresentava qualcosa di più pronto nell’immediato. Ma alla fine credo che le cose siano andate bene, perché Højlund ha dimostrato di essere un calciatore fortissimo, e per quanto lo ha pagato il Napoli, ha fatto un affare. In 14 minuti ha fatto un gol da grande attaccante: non era semplice leggere quel passaggio verticale di Spinazzola e non finire in fuorigioco. Ha stimmate del top player, quel gol è stato difficilissimo, perché il difensore rientrava e lui con il corpo ha difeso benissimo la posizione, mantenendo lucidità per calciare vicino al palo. Ma la cosa che mi ha impressionato di più è stata la sua capacità di far salire la squadra: quando il Napoli verticalizzava di prima, lui proteggeva palla e il difensore non riusciva ad anticiparlo. Questo è determinante. È un giocatore forte, di prospettiva, e secondo me il Napoli lo ha pagato anche poco per il valore che ha. Ancora una volta hanno fatto un grande acquisto.”
L’anno scorso si prese una grande responsabilità, individuando in Scott McTominay il miglior centrocampista della Serie A. Su questo suo giudizio ci furono tante critiche. Oggi, con l’arrivo di campioni come Modric e De Bruyne, si sente ancora di confermare che McTominay sia il più forte del nostro campionato?
“Sì. L’anno scorso il paragone era solo con Barella, che è un campione. Ma secondo me, ad oggi, McTominay è ancora più forte: è più completo. Io ho visto Modric l’altra sera col Milan, e a 40 anni continua a disegnare calcio, facendo anche gol, impostare e recuperare palloni. Modric e De Bruyne sono stati due grandissimi campioni, ma l’età dice che sono a fine carriera. McTominay invece ha ancora anni davanti e può fare cose importantissime. Per questo lo considero ancora il miglior centrocampista della Serie A.”