Venezia, l'ex Ds avvisa: "Il Napoli troverà questa trappola domenica. Per arrivare allo stadio..."

12.03.2025
15:30
Redazione

Il commento in vista di Venezia-Napoli

Ultimissime Calcio Napoli - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Lupo, direttore sportivo ex Venezia. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Il Bayern Monaco è uno scoglio sormontabile o insormontabile per gli uomini di Simone Inzaghi?

"No, direi che per l'organico dell'Inter nessun ostacolo è insormontabile in Europa. Come sempre, conterà molto lo stato fisico e psicologico con cui la squadra arriverà a queste sfide. Tuttavia, l'Inter ha un organico che ha nelle proprie corde la possibilità di arrivare fino in fondo alla competizione. Certo, il Bayern Monaco è un avversario fortissimo, ma quando si entra nella fase finale della Champions League è normale affrontare squadre di altissimo livello."

Dunque, possiamo dire che l'Inter si approccia a questo doppio confronto con i bavaresi senza nulla da invidiare all'avversario?

"Assolutamente, direi proprio di no. Anche nella partita di ieri ha dimostrato di avere un impianto di gioco solido e delle alternative valide in ogni reparto. Basta pensare al centrocampo: l'Inter ha una rosa profonda, con possibilità di rotazione che le permettono di essere protagonista su più fronti. Lo sta dimostrando in campionato, in Champions League e in Coppa Italia."

L'altra competizione in cui l'Inter è protagonista è ovviamente il campionato. Domenica ci sarà la sfida contro l'Atalanta, che al momento è terza in classifica e sembra la squadra più in forma tra le prime tre. Condivide questa impressione?

"Sì, l'Atalanta ha ritrovato brillantezza e freschezza. Paradossalmente, l'eliminazione dalla Champions League potrebbe averle permesso di lavorare con maggiore continuità sul piano fisico, e ora sta esprimendo al meglio le sue qualità. Tuttavia, non parlerei di partita decisiva per il campionato, perché mancano ancora dieci giornate. È un passaggio molto delicato per entrambe le squadre, considerando anche che il Napoli ha una gara sulla carta più accessibile. Ma il campionato è ancora lungo e molto equilibrato, ed è proprio questo a renderlo così appassionante."

Da settimane si parla del possibile addio di Gian Piero Gasperini a fine stagione. Come si fa a mantenere alte le motivazioni sapendo che l'allenatore potrebbe lasciare il club?

"Personalmente, ho sempre pensato che un calciatore, quando scende in campo, giochi per vincere. Non credo che domenica, contro l'Inter, i giocatori dell'Atalanta saranno demotivati solo perché Gasperini potrebbe andare via a fine stagione. Anzi, hanno un obiettivo storico a portata di mano e credo che abbiano fatto un patto per arrivare fino in fondo. Quello che succederà dopo il 30 giugno è un'altra storia. Il calciatore è un professionista e pensa soprattutto alla competizione."

Passiamo al Napoli, che giocherà contro il Venezia prima del big match tra Atalanta e Inter. Sulla carta è una sfida agevole, ma il Napoli ha già faticato nelle partite giocate alle 12:30. È una gara che nasconde insidie?

"Sì, perché il Venezia, nonostante la classifica deficitaria, ha sempre mostrato una chiara identità tattica e ha reso la vita difficile anche alle squadre più forti. Inoltre, lo stadio di Venezia è particolare: ci si arriva in battello, le tribune sono vicinissime al campo e l’atmosfera è molto intensa. L’orario della partita può incidere, ma sono convinto che il Napoli affronterà la gara con la giusta concentrazione. Dunque, possiamo dire che, pur essendo una sfida sulla carta sbilanciata, il Napoli non dovrà sottovalutarla. Il Venezia ha giocatori di qualità, come Oristanio e Nicolussi Caviglia, che possono sempre trovare la giocata giusta. Inoltre, il Napoli attira sempre molto pubblico, creando un'atmosfera particolare. I valori in campo sono nettamente a favore del Napoli, ma pensare di avere vita facile sarebbe un errore clamoroso. Tuttavia, sono certo che Conte non commetterà questa leggerezza, né la permetterà ai suoi giocatori."

Cosa ha dato Conte al Napoli finora?

"Soprattutto solidità mentale. Ha isolato la squadra dalle oscillazioni che negli ultimi anni avevano condizionato il rendimento del Napoli, anche nella gestione dello scudetto e nelle stagioni precedenti, quando lo scudetto non è stato vinto. Inoltre, ha portato grande organizzazione e compattezza, sia a livello tecnico che ambientale. Ha saputo filtrare le influenze esterne con il suo carisma, e in questo ha avuto un ruolo importante anche Oriali, che è una figura chiave per questo tipo di dinamiche. Il club gli ha riconosciuto una leadership assoluta, cosa che non sempre è accaduta in passato. Ad esempio, Spalletti ha dovuto conquistarsela giorno dopo giorno, partita dopo partita. A Conte, invece, è stata data fin dal primo momento. Quando prendi un allenatore come lui, sai che ha una personalità forte e che devi dargli pieno controllo sulle scelte tecniche, sulla gestione del gruppo e sulla comunicazione. Il Napoli lo ha fatto, e questa è stata una scelta ben ponderata."

C'è il rischio che, in caso di mancata vittoria dello scudetto, Conte possa usare il mercato come alibi? Fino alla chiusura della sessione invernale, il Napoli era primo in classifica…

"Dico sempre che allenatori e giocatori sono i più grandi produttori di alibi al mondo, quindi qualche giustificazione la si trova sempre. Più che di alibi, però, parlerei di motivazioni concrete. È vero che Conte sta facendo un grandissimo lavoro, e forse qualche rotazione in più nella rosa sarebbe stata utile, anche solo in termini quantitativi. Il Napoli non ha le coppe europee, quindi sulla carta non avrebbe bisogno di una rosa ampissima, ma un paio di alternative in più avrebbero potuto fare comodo. Detto questo, Conte sta dimostrando di poter competere con l’organico a disposizione, e se non dovesse arrivare primo, non credo che sarebbe corretto attribuire la responsabilità solo al mercato."

Su chi punterebbe per la vittoria dello scudetto?

"Il bello del calcio è proprio la sua imprevedibilità. Il campionato italiano sta dimostrando ancora una volta di essere affascinante ed equilibrato, ed è questo che lo rende così appassionante. Impossibile fare una previsione."

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