Vinicio: "Il Napoli può vincere lo scudetto, ma voglio dire una cosa ai tifosi. Allan? E' determinante"

13.10.2015
11:20
Redazione

Prima che arrivasse Diego Armando Maradona con i suoi successi, il Napoli ha lottato una sola volta per lo scudetto. Era la stagione ’74-’75 e in panchina c’era Luis Vinicio. Il brasiliano, dopo gli anni vissuti da calciatori in riva al Golfo, fece vivere emozioni ai suoi tifosi anche in panchina. Fu il primo a portare in Italia il calcio all’olandese. Quella squadra divertiva e si toglieva delle belle soddisfazioni. Peccato che non riuscì a salire sul gradino più alto  della serie A. Per due punti si aggiudicò il tricolore la Juventus. Un vero peccato perché Vinicio sarebbe potuto entrare nella storia molto 
prima del 1987. Oggi a ripetere le sue stessa gesta, sperando, però, di alzare il trofeo, potrebbe essere Maurizio Sarri. Il toscano sta facendo 
un grande lavoro e gli ultimi risultati fanno sognare in grande in casa azzurra. I più esperti dicono che questo Napoli somigli molto a quello 
di “’O Lione”. Sia come gioco che attaccamento ai colori partenopei. C’è voglia tra i calciatori di lottare e conquistare qualcosa di importante. 
Non sarà facile ma se si va avanti su questa strada non è vietato sognare. «Il paragone con il Napoli attuale lo accetto volentieri - ha 
affermato Vinicio - perché significa che il ricordo del mio Napoli e ancora troppo bello. In realtà a livello di prestazioni è ad un ottimo 
livello, naturalmente servirà la massima continuità».

Quale il suo parere su questa squadra?
«Vedo la buona volontà dei giocatori. Con l’entusiasmo cresce tutto, la voglia di lottare, in allenamento ci si impegna di più. Ognuno dà il 
massimo perché sono arrivati buoni risultati. La cosa più bella è questa».

Come giudica Sarri?
«Non lo conosco di persona. Dal primo momento che ha messo piede del Napoli è stato un personaggio pulito, con una certa tranquillità. Lavora 
bene e anche molto simpatico».

Eppure all’inizio lo davano già per esonerato dopo poche partite...
«Le prime gare sono servite per capire come si doveva giocare. Abbiamo  visto un Napoli che tentennava. Poi c’è stata la continuità dopo aver 
avuto la conoscenza degli uomini. Si doveva capire cosa potevano dare. Adesso la squadra sta molto bene in campo, i giocatori sanno cosa fare. 
Ma si può ancora migliorare tanto».

Può essere l’anno dello scudetto scudetto che lei sfiorò?
«È un campionato molto aperto. Non c’è assolutamente la grande squadra. Ai miei tempi ce ne erano tante. Quest’anno la Juventus ha perso dei 
giocatori importanti e trova difficoltà nel vincere. L’Inter compra  calciatori ma non riesce ad essere continua. Il Milan deve stare attenta 
alla retrocessione. La Roma forse è la più attrezzata in questo momento.  I calciatori fanno cose belle ma poi sbagliano. La Lazio è un team 
normale. È un torneo che si può vincere».

Ha un consiglio per i tifosi?
«Dico ai napoletani di stare tranquilli. Ho sofferto ai miei tempi per  la parola scudetto. Ogni settimana si diceva sempre la stessa cosa e si stava sui carboni ardenti. Bisogna guardare domenica dopo domenica  lasciando lavorare tranquillo il mister».

Ha visto il suo connazionale Allan come è forte?
«È un ragazzo che nell’Udinese sudava molto. Nel Napoli suda però riesce a prendersi anche la soddisfazione di segnare. Può essere determinante».

Chiudiamo con Higuaìn...
«È un giocatore eccezionale. Anche lui adesso sta avendo benefici di  questa situazione. Ha uno spirito un po’ volubile, quando è nervoso 
abbassa il suo rendimento. Adesso che è sereno si vede che fa la  differenza».

Fonte : Caiazza - Il Roma
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