Pagelle Napoli-Lecce: scossa Mertens, Milik preso in giro da Giua! Di Lorenzo lascia spazi, centrali da rivedere

09.02.2020
16:53
Claudio Russo

Napoli-Lecce pagelle 2-3. I voti di CN24 alla prestazione degli azzurri dopo l'inaspettata sconfitta interna contro i pugliesi.

Pagelle Napoli - Lecce 2-3. I voti di CN24 alla prestazioni degli azzurri dopo il rocambolesco ko maturato al San Paolo contro gli uomini di Liverani

Napoli Lecce pagelle, i voti di CN24 dopo il 2-3 al San Paolo

Pagelle Napoli-Lecce 2-3

Ospina 5,5 - Il primo intervento è per bloccare un corner di Saponara, il secondo è sui piedi di Lapadula per il vantaggio salentino: possibile che non si accorga della sua presenza? L’ex Milan lo impegna ad inizio ripresa, prima blocca in due tempi poi raccoglie il pallone in porta con un tuffo forse in ritardo sull’italo-peruviano. Salva l’1-3 sulla linea di porta, lo prende con una punizione incredibile di Mancosu. Salva di faccia ancora una volta su Lapadula.

Di Lorenzo 5 - Torna a destra dopo settimane, fa attenzione ai movimenti dello sgusciante Saponara - ma gli lascia qualche metro in più soprattutto in occasione dello 0-1. Posizionamento errato anche sull’1-2 di Lapadula, gli lascia tutto lo spazio del mondo.

Maksimovic 5,5 - Mancava da più tempo di Koulibaly, al 22’ tenta l’anticipo di testa ma il lancio di Barak è un filo più alto del suo cranio: chiude Koulibaly. In ombra come tutta la difesa.

Koulibaly 5,5 - Torna dopo quasi due mesi, all’11’ è poderosa una chiusura con cui, tuttavia, non evita l’angolo. Ammonizione veniale a settanta metri dalla porta, nel complesso va bene l’assenza ma che questa prestazione rimanga un unicum da oggi in poi.

Mario Rui 6 - Preciso al cross, si propone con continuità ed impegna Vigorito anche dalla distanza. Poi Lapadula sfila in mezzo a lui e Koulibaly e mette palla in rete. Difensivamente così così, gli avversari gli sfuggono davanti più di una volta: da un suo fallo arriva la punizione dell’1-3.

Lobotka 5,5 - Fornisce a Demme una sponda per creare gioco e facilitare gli scambi, ma nel primo tempo non sempre è nella posizione giusta e si perde nei meandri giallorossi. Sacrificato sull’altare del risultato da ribaltare. (Dal 46’ Mertens 6,5 - Entra e dopo due minuti il Napoli pareggia anche grazie a lui: solo un caso? Al netto delle battute, impatto pazzesco: lancia anche Insigne davanti a Vigorito, ma il capitano spreca)

Demme 6 - Il normalizzatore venuto da Lipsia continua a giocare in modo semplice, due tocchi e via in fase di possesso e arguti posizionamenti senza palla - ma anche troppi falli, è sempre a rischio ammonizione. Si fa notare per un tunnel in ripartenza, avvia l’azione del pareggio.

Zielinski 5,5 - Da quando ha Demme al suo fianco, trova con facilità spazi nei quali gettarsi a capofitto: sfiora il palo e non è cattivo nel colpo di testa al quarto d’ora. Serve un pallone d’oro a Milik, che Arek non sfrutta, e duetta nello stretto. Nella ripresa va a fare il centrale e si sacrifica in fase di ripiego.

Politano 6 - Gattuso non si fa prendere dai dubbi e lo butta subito dall’inizio: qualità ed intraprendenza, ma al 23’ viene colpito anche lui dal virus della poca cattiveria: tentenna troppo in area e viene fermato. Serve ad Insigne una palla che finisce sul palo, Donati lo anticipa sulla linea di porta. (Dal 61’ Callejon 6 - Gattuso vuole più concretezza sulla fascia, José è da subito coinvolto nel gioco. Torna a segnare dopo un’eternità ed un movimento dei suoi)

Napoli-Lecce pagelle, 2-3 al San Paolo

Milik 6 - Quando attacca la profondità, non lesina successivi suggerimenti ai compagni; peccato che non sfrutti lo spazio concessogli da Rossettini. Incredibile non agganciare davanti a Vigorito al 19’, nel finale di primo tempo rientra in area per aggiungere centimetri e fisico. Stava per riuscire nell’impresa di sbagliare da mezzo metro, però pareggia. Fa ciò che può quando Vigorito non trattiene al 67’, si avvita pur di colpirla di sinistro ma non è fortunato. Atterrato in area, gli viene contestata una simulazione: in realtà il contatto è netto, Giua preferisce non andarla a rivedere e si fida di un giudizio prettamente suo. Perchè non cade normalmente, invece di accentuare quel minimo? E lo ripetiamo, il contatto c’è ed è da rigore.

Insigne 5,5 - Nel primo quarto d’ora si gioca più sulla destra, ma col passare dei minuti entra più nel vivo e ne approfitta per trovare la posizione giusta: al 26’ si mette in proprio per tirare dalla distanza, al 35’ il movimento è ottimo ma la conclusione finisce - guarda un po’ - sul palo. Inaccettabile che abbia tempo e spazio al 56’ per avvicinarsi a Vigorito e farsela respingere. Un filo egoista al 67’, quando tenta un esterno destro da posizione defilata. (Dal 77’ Lozano SV - Un quarto d’ora per dare tutto in una situazione psico-drammatica: tempo cinque minuti ed il Lecce chiude il match, nel forcing finale ha una chance nemmeno troppo limpida)

Gattuso 5,5 - L’abbondanza in panchina gli permette di iniziare a ruotare gli uomini con sicurezza, certo di non veder calare troppo il livello medio tecnico di chi va in campo: voleva vedere una squadra che affrontasse il Lecce come se fosse un match di Champions? L’inizio va in questa direzione, con il Napoli che non lascia spazi e comanda il gioco ed il terreno di gioco con convinzione palpabile (peccato per le chance non sfruttate con i due polacchi). Alta intensità e pressing incisivo quando serve, ma non concretizzando i rischi aumentano - e diventano realtà con lo 0-1: un mese fa il Napoli si sarebbe sciolto per la paura, questo qui reagisce, ok, ma lasciando spazi in ripartenza e qualche black-out di troppo tra Koulibaly e Mario Rui. Si gioca subito la carta Mertens per risollevarsi, cambiando modulo ed ottenendo immediati risultati - vedi il pareggio. Non è contento di alcune giocate individuali, difensivamente Falco trova spazi con troppa facilità ed è da una chance del genere che arriva l’1-2: a quel punto il Lecce si chiude, giustamente, e manca anche un rigore netto che compromette totalmente il match. La sassata di Mancosu - a prescindere dal gol di Callejon - mette la parola fine ad un mini-parziale molto positivo: tre punti che rischiano di costare tanto nella rincorsa all’Europa, vediamo adesso come reagirà la squadra. Restano i rimpianti e tante occasioni non trasformate in gol nel primo tempo.

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