Pagelle Napoli-Rijeka: Zielinski si inserisce, Politano con i tempi giusti! Lozano ispirato, Ghoulam a tempo pieno dopo 424 giorni

26.11.2020
22:50
Claudio Russo

Pagelle Napoli Rijeka, termina la quarta giornata d'Europa League del Napoli

Pagelle Napoli Rijeka. Termina 2-0 Napoli-Rijeka, la prima senza Maradona. Gli azzurri vincono la quarta giornata d'Europa League.

Pagelle Napoli Rijeka

Meret 6 - Il Rijeka non si fa mai vedere dalle sue parti nella prima mezz’ora, è ottimo su Loncar e sul suo tiro da fuori. Risponde presente anche nel finale.

Di Lorenzo 6 - Fare peggio della partita col Milan è impossibile, spinge meno di Ghoulam ma non fa mancare supporto - con tanto di chance davanti al portiere. Andrijasevic gli ruba il tempo su di un colpo di testa, buono l’affondo che porta Demme al tiro. Così come domenica scorsa, gli capita di perdere un pallone in proiezione offensiva senza conseguenze. Petagna spreca un suo ottimo cross.

Maksimovic 6 - Centrale di coppa in questo inizio di stagione, Andrijasevic non gli dà punti di riferimento. Gran chiusura volante al 21’, ma troppi tocchi quando la palla è in suo possesso. Si divora il 2-0 da posizione minimamente defilata.

Koulibaly 6 - La fascia al braccio pesa un po’ di più, oggi. All’andata non fece bene, stavolta sbaglia diversi lanci in fase di impostazione ma imbecca Zielinski nell’azione dell’1-0.

Ghoulam 6,5 - Titolare dopo 424 giorni, dopo Napoli-Brescia, ed una spinta costante sin dal minuto uno: Koulibaly lo mette sempre nel mirino e lo lancia in profondità. Cross smorzato al 55’, ma è confortante vederlo resistere per un intero match.

Demme 6,5 - Il papà lo chiamò Diego in onore di Maradona, e lui prova il gollonzo al volo dopo pochi minuti. Ottima verticalizzazione per Di Lorenzo al 34’, gioca con sicurezza e sfiora la rete al 51’. Buonissima prestazione. (Dal 69’ Lobotka 6 - Mantiene l’equilibrio lì in mezzo ed impegna Nevestic nel finale)

Bakayoko 6 - Pieno di voglia di rivincita dopo l’espulsione col Milan, aiuta il giro palla da un lato all’altro del campo, vincendo duelli aerei e contrasti a terra. Ci mette il fisico d’astuzia per sciogliere una situazione pericolosa al limite dell’area.

Politano 6,5 - Torna sulla fascia dopo una partita da centrale, ma è con un inserimento al centro che lo porta alla conclusione respinta. Si fa trovare prontissimo per l’1-0, nel minuto in cui il feretro di Maradona lascia la Casa Rosada. Dopo un’ora di gioco si fa 50 metri di corsa senza che un compagno lo accompagni per bene. (Dal 64’ Lozano 6,5 - Mette sul piede di Maksimovic un buon pallone, nell’azione successiva segna il 2-0 - con la dose d’egoismo che gli impedisce di passarla a Petagna. È ispirato, vorrebbe anche la doppietta)

Zielinski 6,5 - A dispetto di una condizione fisica non eccellente, intriga vederlo da trequartista perchè viene cercato spesso tra le linee: non è totalmente a suo agio, magari, ma prende le misure ed il giusto spazio per l’assist del vantaggio con una serpentina che sarebbe piaciuta anche a Diego. Elegante il pallone per Demme ad inizio ripresa, poi esce dopo aver messo minuti nelle gambe. (Dal 64’ Insigne 6 - Dal suo piedino parte l’assist del 2-0, Nevestic gli nega un gol pregevole e nel finale due occasioni da gol non concretizzate)

Elmas 6 - Non è un esterno vero e proprio, ma in quella posizione sa giostrare. Si diletta in qualche dribbling ed in fase di copertura, ma non si esalta. Con l’ingresso di Insigne si sposta al centro per pochi minuti. (Dal 69’ Mertens 6 - Nella prima partita dopo Diego tocca meno palloni di quanto dovrebbe, quando arriva al tiro sarebbe potuto essere più incisivo ma nei movimenti c’è)

Petagna 5,5 - Boa centrale in grado di fare sponda, inizialmente fatica a trovare la posizione giusta e al tiro è centrale. Favorisce gli inserimenti altrui, al 55’ per un filo non impatta di testa. Calibra male un cross a metà ripresa, quando avrebbe l’occasione di segnare Lozano si dimentica di lui. (Dall’82’ Fabian SV)

Gattuso 6 - Rivoluziona la squadra nella prima partita D.M., dopo Maradona, cambiandone ben sei e sfruttando il dinamismo di Zielinski, senza però velocizzare il primo pressing almeno nel primo quarto d’ora. La squadra si incaponisce a giocare sempre su Piotr, incappando anche in errori che favoriscono le ripartenze di un Rijeka molto difensivo, oppure in giocate complicate nello stretto: quando riesce, arriva il gol che sblocca il match. Al netto di alcuni errori rivedibili in fase di avvio d’azione, che lo fanno imbestialire, il Napoli tende a creare con sufficienza, come se già bastasse il vantaggio minimo. Poi arriva il 2-0 ed il Rijeka non rappresenta più una minaccia. Vittoria col minimo sforzo, sebbene si possa sempre migliorare l’efficacia del gioco: con la Roma sarà tutta un’altra cosa.

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