
Pagelle Napoli-Torino: se McTominay continua così, ci ritroveremo i neonati col suo nome
Termina il match della trentatreesima giornata di campionato con il Napoli che ha affrontato il Torino. Le pagelle Napoli-Torino su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro.
Voti Napoli Torino. Pagelle Napoli-Torino, voti della partita
di Claudio Russo (@claudioruss)
Meret 6 - Al 32’ esce in tuffo di testa, per i fotografi. Il resto, come si suol dire, è visione privilegiata della partita.
Di Lorenzo 6,5 - Il filtrante per Anguissa sull’1-0 è qualcosa di semplice eppure immarcabile. Sembra accusare qualche contrasto, ma figuriamoci se uno come lui possa mollare. Ad un certo punto copre zone di campo che tecnicamente non gli competono, ma cosa importa?
Rrahmani 6,5 - Solito numero enorme di palloni giocati, non lesina la ricerca di verticalizzazioni per Di Lorenzo e nemmeno la corsa in avanti come accade nell’azione del 2-0. Al 53’ Casadei ha palla in area ed è lui a contrastarlo. Vince tutti i duelli che lo vedono coinvolto
Buongiorno 6,5 - Rientra in extremis, in 64 minuti otto azioni difensive e nessuno come lui: però è fin troppo generoso - scavalla e straborda ell’autolesionismo - quando arriva fino al fondo pur di giocare il pallone e si fa di nuovo male. (Dal 64’ Rafa Marin 6 - Si trova una situazione abbastanza comoda da gestire, )
Olivera 6 - Prende una pedata dopo due minuti e fa spaventare tutti, ma è un falso allarme. Sostiene l’azione con Spinazzola pur senza particolari squilli. (Dall’86’ Raspadori SV)
Anguissa 6,5 - Il movimento con cui detta il passaggio a Di Lorenzo per assistere McTominay è lo stesso da inizio stagione, e non lo fermano mai. Vince duelli, a referto tre azioni difensive prima di uscire per una botta. (Dal 58’ Billing 6 - Il tempo di entrare e di colpire una traversa)
Lobotka 6,5 - Arretra tra Rrahmani e Buongiorno quando il Napoli torna nella metà campo del Torino ed alza il pressing. Corre rischi controllati, poi si arrende anche lui. (Dall’86’ Gilmour SV)
McTominay 8 - Sempre lui, ancora lui, everytime everywhere e quattro gol nelle ultime tre. Si inserisce ed è il primo centrocampista dell’era De Laurentiis in doppia cifra nella stagione di esordio in Serie A, poi si ripete e supera Denis Law in 2ª posizione tra i migliori marcatori scozzesi in A. Sei dei suoi gol sono arrivati sullo 0-0, è il centrocampista che ha sbloccato più volte la partita in questo torneo. Serve altro? 12,5 chilometri percorsi, al 71’ ci rimette una scarpa pur di lottare per recuperare un pallone, nel finale anche la tibia. Se continua così, ci ritroveremo i neonati col suo nome.
Politano 7 - Mediamente altissimo nei primi 35’, anche perchè Di Lorenzo ed Anguissa gli coprono le spalle, pure se non sempre gli riesce il movimento a rientrare. No problem, crossa di destro e arriva l’assist del 2-0. Al 69’ anche un intercetto volante per recuperare palla.
Lukaku 6 - Aveva preso parte a sei gol nelle ultime tre al Maradona, segnando in ciascun match: sei palloni toccati in venti minuti, aiuta a tenere la squadra alta scontrandosi con Maripan, giocando di sponda perchè di duelli vinti ce ne sono pochi. Fa ciò che serve, non sempre è gol o assist. (Dall’86’ Simeone SV)
Spinazzola 6,5 - Aggressivo in avvio per servire Lukaku, nei primi venti minuti tocca cinque palloni e fa 5 su 5 in passaggio. Al 30’ chiude sul cross di Pedersen, poco dopo il suggerimento per Lukaku è debole. Poi si allunga come gli piace fare, e nel secondo tempo avviene tante volte, mettendo sulla testa di Billing pure la palla che si infrange sulla traversa.
Conte 7 - L’aggressione in pressing dopo 100 secondi è per scrollarsi da dosso la calma, per aggredire subito la partita ed evitare problemi come col Monza: piano partita in atto con l’1-0, provandola a gestire chiudendo gli spazi quando il Toro supera la metà campo, tornando sotto con l’atteggiamento famelico di chi sa di poter azzannare la preda in difficoltà. È un Napoli che dimostra una maturità che non si vedeva da tempo, sicuramente inebriato dall’idea di poter andare a +3 e incutere timore e terrore nella testa dell’Inter. Non c’è mai stato un attimo in cui il Napoli abbia dato la sensazione di poter esser scalfito, al limite fa ammattire il perdere in cinque minuti Anguissa e Buongiorno.