Roma-Napoli, le pagelle: Milik a-là-Bergkamp, Mertens come Cavani! Fabián tremendo, rivincita Verdi. Allan copia Brozovic

31.03.2019
16:57
Claudio Russo

Pagelle di Roma-Napoli. Termina 1-4 Roma-Napoli, queste le pagelle della redazione di CN24

  • Meret 6 - Si fa notare per il rigore che provoca travolgendo Schick, Perotti lo spiazza. Buona risposta su Cristante, ma respinge centralmente sulla testa di Nzonzi che lo grazia prendendo la traversa. Pronto al 90’ su Cristante.
     
  • Hysaj 6,5 - Perotti dal suo lato prova a superarlo, non riuscendoci quasi mai (al 33’ svetta di testa ma ampiamente fuori). Al 23’ in proiezione offensiva nessuno si rende disponibile per un suggerimento, perciò deve provare il tiro. Resiste fino a metà ripresa, quando dà tutto fisicamente. (Dal 68’ Malcuit SV)
     
  • Maksimovic 6 - Ammonito dopo 17’, Dzeko fisicamente lo fa soffrire ed il testa-a-testa dei Balcani lo vede in difficoltà. In ritardo su Nzonzi nel primo tempo, al 40’ rimpalla come può un traversone basso di Perotti.
     
  • Koulibaly 7 - Ancelotti è pronto ad incatenarsi ai cancelli di Castel Volturno in caso di una sua cessione, nel frattempo Kalidou si prende cura a turno di Schick e di Dzeko quando si palesano dalle sue parti. Avvia l’azione del terzo gol, non disdegna anche qualche puntata in avanti.
     
  • Mario Rui 6,5 - Nel suo personale derby entra nell’azione dello 0-1, il suo approccio è molto propositivo e quando ha spazio non disdegna l’affondo. Nzonzi lo sovrasta in occasione del fallo da rigore, in diretta non sembra esserci infrazione. Entra anche nell’azione dell’1-2, quantomeno in avvio.
     
  • Callejon 6,5 - Ancelotti gli ha prospettato un possibile utilizzo da centrocampista centrale: nel frattempo, nel primo tempo, si fa notare soltanto per un paio di tiri ribattuti. Perfetto in avvio di secondo tempo, quando il pallone basso viene lasciato inspiegabilmente passare da Olsen e finisce in rete dopo il tocco di Mertens. Nel finale preferisce servire Milik invece di concludere nello specchio, ma stavolta non c’è Olsen a regalargli un altro assist.
     
  • Allan 6 - Quando riesce a superare Nzonzi e De Rossi ha tanti metri per correre in avanti. Nell’azione che porta al rigore di Perotti si fa aggirare da quest’ultimo con molta facilità. Per il resto la solita legna: imita Brozovic quando si stende dietro la barriera su punizione, per evitare conclusioni rasoterra beffarde.
     
  • Fabián 7 - La settimana dell’attacco influenzale non gli impedisce di scendere il campo: Cristante cerca di opporsi con vane fortune, peccato che nel recupero del primo tempo debba tirare - appena fuori area - col destro che non è il suo piede. Tremendo nell’accelerazione che porta all’1-3.
     
  • Verdi 6,5 - È arrivato ad un punto della stagione in cui deve dimostrare di essere in grado di sfruttare una chance da titolare: gli basta un minuto per il tocco leggero che innesca Milik. Si divora lo 0-2 alla mezz’ora ad un paio di metri dalla porta, al 40’ esita troppo nel liberarsi del pallone a pochi metri dall’area di rigore. Si prende la sua personale rivincita con l’1-3. (Dal 75’ Younes 6,5 - Entra e segna di rapina)
     
  • Mertens 7 - Kolarov lo alza per aria dopo nemmeno dieci minuti, varia sul fronte offensivo cambiando lato e poi tornando sulle sue: alla mezz’ora mette Verdi davanti ad Olsen, e poco più tardi Milik - in fuorigioco, pallone dato con un attimo di ritardo. Sblocca la ripresa con il gol dell’1-2, ringraziando Olsen e raggiungendo Cavani a quota in Serie A. Fuori per un problema muscolare. (Dal 59’ Ounas 6,5 - Viste le condizioni della Roma, avrebbe gli spazi per fare molto male: Kolarov lo stende quando viene superato, al 77’ intelligente quando serve Callejon e non cerca la conclusione)
     
  • Milik 7 - La gara inizia e si inventa un gol con un aggancio mostruoso ed una conclusione in un fazzoletto: volendo esagerare, all’Ajax c’era un altro che faceva queste cose e si chiamava Dennis Bergkamp. Al 28’ non aggancia perfettamente un bel suggerimento di Fabián, metterebbe dentro anche il raddoppio ma è in fuorigioco di mezzo piede. Fazio lo rimonta in allungo al 51’, ma è intelligente nel portarsi via il difensore per liberare spazio a Verdi.
     
  • Ancelotti 7 - Iniziare la partita già in vantaggio è indubbiamente positivo, permette di gestire diversamente il prosieguo del match. Ranieri preferisce schierare Cristante dietro Dzeko per cercare di rompere l’avvio d’azione, poi passa subito al 4-4-2 senza avere risultati di un certo livello. Anzi, la Roma per gran parte del primo tempo non crea tanto e lascia spazi di manovra agli azzurri: il peccato è non chiuderlo prima - gli azzurri calciano al momento sbagliato i colpi del raddoppio (Verdi, Milik) -, ed è un peccato perché il rigore di Perotti vanifica gli sforzi fatti e non concretizzati. Fortunatamente gli equilibri vengono presto ripristinati: la ripresa inizia col gol di Mertens (ed il regalo di Olsen) e con quello di Verdi che mette a nudo le fragilità evidenti di una Roma mai effettivamente rientrata in campo. L’1-4 è la logica conclusione di una partita dominata: così come con l’Udinese, per la seconda volta consecutiva quattro attaccanti diversi in gol.

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