Ferlaino: "Sono stato il carceriere di Maradona a Napoli: buttai via l'assegno di Tapie, Non volevo venderlo"

26.11.2020
09:30
Redazione

Ferlaino al Corriere dello Sport

Ultimissime notizie Napoli - Corrado Ferlaino ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport: "Jorge Cysterpiller, il suo manager, mi portò a casa di Maradona a Barcellona. Ci furono lunghi silenzi e ci dicemmo pochissime parole: lui imbarazzato per essere davanti al presidente del Napoli e io timido perché a confronto con quello che sarebbe diventato il calciatore più forte del Mondo e di tutti i tempi. Lo sentivamo che stavamo per realizzare il colpo del Secolo, bastava vederlo giocare. E poi era sufficiente averlo di fronte, leggergli negli occhi quel desiderio sfrenato di mostrare chi fosse. Per questo dico: non si alimentino dualismi o paragoni: non c’è stato un altro Diego e mai ne nascerà uno che gli somigli".
 
Finiste per litigare. 
"Ho detto e lo ripeto: sono stato il suo carceriere. E un genio del genere, ad un certo punto, ovviamente vuole essere liberato dai lacci o da quella che sembra sia diventata una prigione. Cerca nuove ispirazioni in altre terre. Da Marsiglia, Tapie mi disse: ti mando l’assegno firmato, ci metti tu la firma. E io, quando arrivò la busta strappai tutto. Non mi interessava venderlo, non avevo alcuna intenzione, anche se intuivo che quell'epoca prima o poi sarebbe finita. Ma ce la siamo goduti finché abbiamo potuto ed abbiamo rivinto pure il campionato". 

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