
Caso ultras, spunta il nome di Lukaku! Regalato orologio a Beretta, la clamorosa rivelazione
Notizie calcio - L’ultrà dell’Inter Andrea Beretta ricevette in dono un orologio da Romelu Lukaku, centravanti protagonista dello scudetto 2020/21. Lo ha raccontato lui stesso ai pm, mentre ripercorreva vecchie agende, ora nelle vesti di collaboratore di giustizia dopo aver ucciso, il 4 settembre 2024, Andrea Bellocco, rampollo di una famiglia di ‘ndrangheta.
Caso ultras, spunta il nome di Lukaku
«23 gennaio 2021, Inter-Udinese, orologi Lukaku… Era il giorno in cui mi doveva consegnare l’orologio… L’anno in cui abbiamo vinto lo scudetto (anche se a gennaio l’Inter era ancora seconda, il titolo sarebbe arrivato solo a fine stagione, ndr), Lukaku aveva fatto realizzare questi orologi per tutta la squadra, lo staff e i compagni… e uno lo ha regalato a me. Solo a me», ha dichiarato, come riportato da Il Corriere della Sera.
Secondo le normative sportive, i tesserati – fatta eccezione per lo “Slo”, figura incaricata del dialogo con i tifosi – non dovrebbero intrattenere rapporti con gli ultras, tantomeno con un soggetto come Beretta, già destinatario di un Daspo. Eppure, lui stesso ammette: «Sì, avevo rapporti diretti con Lukaku. Sono andato a prenderlo quando è arrivato… si era instaurata una sorta di amicizia, poi gli avevo fatto realizzare anche il murales a San Siro».
Beretta, che in passato aveva citato anche Marotta (in dichiarazioni smentite dallo stesso dirigente), sostiene inoltre che l’appunto «Chuck, Marotta, 9.30» trovato sulla sua agenda fosse relativo a un incontro con Chuck, alias Matteo Norrito, uno dei capi ultrà dell’Inter, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva”, in cui Inter, Milan e Lega Serie A si sono costituite parte civile. «Era probabilmente per una questione legata ai biglietti e ad altri aspetti, per discutere con Marotta», ha spiegato Beretta.
Ma il rapporto con lo “Slo” non era sufficiente, perché «magari tende a non sottoporre a Marotta il problema reale, capito?», rendendo quindi indispensabile «un dialogo diretto». Un rapporto che Beretta afferma di aver avuto anche con l’ex capitano e attuale vicepresidente Javier Zanetti, definito «la persona di cui mi fidavo di più a livello umano».
Zanetti, secondo Beretta, non assecondava sempre le richieste, ma «dava una mano alla tifoseria, magari per far entrare determinate coreografie… parlava con Marotta e altri dirigenti». Inoltre, facilitava l’accesso a materiali dell’Accademia Inter, come palloni, tute e felpe, che a fine stagione sarebbero stati scartati. «Invece di mandarli al macero, Zanetti me li faceva avere e io li distribuivo ai ragazzi delle coreografie, come merce di scambio per farli lavorare», ha concluso.