Clamoroso INPS, falla sulla privacy di migliaia di utenti per il bonus di 600 euro

01.04.2020
12:40
Redazione

Clamoroso INPS, falla sulla privacy di migliaia di utenti per il bonus di 600 euro promesso dal Governo! Italia e italiani in ginocchio, adesso arriva la segnalazione al Governo

Notizie - Parte con un boom di domande il bonus una tantum di 600 euro per autonomi, partite Iva e professionisti. Succede così che il sito web dell’Inps va in tilt. Non solo: alcuni utenti segnalano persino di essere reindirizzati su pagine di altri utenti, che mostrano numeri e dati personali con evidenti e gravi problemi legati al tema della privacy. Un pasticcio insomma per il debutto del bonus predisposto dal governo attraverso il decreto «Cura Italia», il programma di aiuti per famiglie e lavoratori alle prese con le conseguenze dell’emergenza coronavirus. E non è servito lo sforzo fatto dall’Istituto di previdenza di cui ha parlato nelle ultime ore il presidente Pasquale Tridico: «L’Inps — aveva spiegato — sta creando procedure che non esistevano e questo con uno sforzo enorme per evitare disagi. Lavoriamo 24 ore al giorno per venire incontro ai lavoratori che sono in forte difficoltà e in queste ore si sta lavorando per mettere a regime il sistema che servirà 5 milioni di utenti che accedono ai bonus, e 5 milioni per chi accede alla cassa integrazione».

La circolare pubblicata dall’Inps sulle modalità di erogazione del bonus aveva infatti fatto scattare la corsa online per il timore dell’esaurimento dei fondi. Il documento precisava che le domande sarebbero state accettate solo nel limite dei fondi stanziati, ossia 203,4 milioni. Nè l’intervento di Tridico («non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato») nè quello della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo (che ha annunciato che con il decreto di aprile si rifinanzierà la misura per aprile e maggio ampliandone probabilmente l’importo) hanno tranquillizzato la platea di contribuenti coinvolta che quindi, il primo giorno utile, ha preso d’assalto la piattaforma web fino ad arrivare a 100 richieste al secondo e al conseguente crash. Infine i casi segnalati dagli utenti di accesso ad altri profili contributivi. «Ogni volta che facevo refresh — ha segnalato un utente — vedevo i dati provati di altri utenti, dal numero di telefono alle richieste per la maternità».

Fonte : corriere.it
Notizie Calcio Napoli