Clemente di San Luca a CN24: "È sbagliato prendersela coi giocatori! Le illegittime decisioni arbitrali non danno alibi al Napoli"

02.12.2019
19:00
Redazione

Avevamo una squadra bellissima. Non ce l’abbiamo più. Eppure, anche al di là delle imprudenti dichiarazioni estive di Ancelotti § co., quasi tutti eravamo convinti (e in molti lo siamo ancora) che la rosa fosse una delle più forti della storia del Napoli. Perché?

1) Nella campagna acquisti, obiettivamente dispendiosa, è stato commesso un errore evidentissimo sin dall’inizio: non è stato preso un centrocampista di interdizione e/o di regia, avendone ceduti due (Rog e Diawara, entrambi di buon livello).

2) Ancelotti è incapace di dare alla squadra che allena una identità (del resto dichiarò espressamente che voleva che il suo Napoli non ne avesse solo una), e – quel che forse più conta – non è in grado di trasmettere ai giocatori grinta, tenacia, nerbo, e la squadra ha finito col perdere l’anima.

3) ADL, non solo ha sbagliato lasciando partire Sarri (rivelatosi poi umanamente meschino, ma tuttora) uno dei più bravi allenatori in giro per il mondo, ma, prendendo Ancelotti per soddisfare il suo orgoglio vanitoso, ha commesso nuovamente l’errore che aveva già commesso assumendo Benitez.

4) I giocatori sono i meno colpevoli; quelli che abbiamo amato perché ci hanno rappresentato con grande soddisfazione, che ora vengono mandati in pasto alla canèa di un pubblico aizzato da media tendenziosamente servili al potere economico; e quelli nuovi, che si sono ritrovati in un ambiente confuso, dal punto di vista sia tattico sia societario.

Poche domande per capire perché l’analisi non è infondata.

a) Qualcuno può dire, guardando una partita del Napoli attuale, di saper immaginare, persino solo istintivamente, come si svilupperà l’azione che parte dai piedi del nostro portiere?

b) Una così spinta ‘versatilità’ tattica non si risolve, in buona sostanza, nell’affidarsi esclusivamente sulle capacità tecniche dei giocatori e sulla loro creatività, che dovrebbe esser condita soltanto da mera concentrazione e applicazione (ma di che, non è dato saperlo)?

c) Se fosse stata solo una questione di impegno dei giocatori, dopo l’incontro col Presidente si sarebbe dovuta avere una svolta: com’è che i giocatori, pur impegnandosi, sono rimasti ugualmente disorientati? O si vuole continuare a insistere che, autolesionisti allo stato puro, non giocano apposta?

d) Perché ad Ancelotti non vengono poste domande precise sotto il profilo tattico? E perché lui continua a rispondere fumosamente alle domande sulla responsabilità, lasciando intendere che i giocatori ne avrebbero parecchia? Domande semplici, del tipo: “se pure voleva riprodurre la difesa di Anfield, perché ha messo Di Lorenzo fuori ruolo?”; “Quando ha fatto entrare Mertens, come mai ha lasciato il centrocampo nelle sole mani di Ruiz e Zielinsky, consegnandolo in balìa degli avversari?”; “Perché Elmas quasi mai gioca al centro?”; “Perché ha radicalmente escluso Callejon per la seconda partita di seguito?”… E gliene si potrebbero fare tante altre.

e) Perché ad Anfield l’impegno dei giocatori ha sortito effetti, conseguendo il risultato? Forse perché, applicando le loro indubbie qualità per relizzare un’idea elementare ma precisa, riescono a rendere, diversamente da quando entrano in campo senza un canovaccio comprensibile?

Conclusione sul solito tema, che, visto il degrado in cui siamo finiti, dalle nostre parti sembra erroneamente degno di minor considerazione: l’uso arbitrario dei propri poteri da parte degli arbitri. Cosa doveva accadere ieri affinché alla Spal fosse concesso il rigore, che Petagna venisse sparato? Il cospicuo rivolo di sangue sul suo volto non è dipeso dalla evidentissima gomitata di De Vrij, ma da sanguinamento spontaneo, un nuovo Padre Pio! E il Var che ci sta a fare? I commentatori di Sky nemmeno avanzano un dubbio. Tacciono, complici. Ormai è wrestling! Solo uno sprovveduto (o chi è in mala fede), può non vedere (o fingere di non vedere) il disegno, che è invece chiarissimo.

Le illegittime decisioni arbitrali non danno alibi al Napoli. Ma anche nell’azione del vantaggio del Bologna c’è fallo su Maksimovic, e poi c’è rigore su Manolas. Senza diverse interpretazioni possibili. Il Var opera soltanto per annullare – giustamente – i due goal del Napoli, ma inspiegabilmente si astiene nei due episodi richiamati. Se si fosse trattato di Inter o Juve (e adesso anche di Lazio e Roma) sarebbe successo? Solo chi è intellettualmente disonesto può sostenere che i risultati non condizionino, e molto, la effettiva capacità delle squadre.

Un appello finale ai tifosi. Non smettiamo di amare i giocatori che ci hanno regalato tanti momenti di gioia. Ribelliamoci al gioco mediatico innescato per difendere il sistema anche attraverso la difesa del Presidente e della società. Se c’è qualcuno che deve chiedere scusa, sono proprio loro. Hanno sbagliato. Per carità, nessuno è infallibile. E non sarebbe gentile ed umano scagliarvisi contro, fra l’altro mancando troppo facilmente di tenere a mente che fino a due anni fa hanno dato soddisfazioni. Tuttavia, è inaccettabile che scarichino i loro errori sulle spalle dei giocatori. Anzi, è deprecabile e da condannarsi in modo fermo ed aspro. Ma veramente possiamo credere che non si impegnano? La verità è che sono messi in campo senza capo né coda, e troppo spesso sono stati gratuitamente offesi dalla intemperante e intempestiva voce del padre/padrone.

Fonte : Guido Clemente di San Luca per CalcioNapoli24
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