Corriere della Sera: "Dalle parole (da leader) ai fatti, Buffon-Higuain è scontro totale"

13.02.2016
01:15
Redazione

La rivincita delle parole, quelle che vanno dritte al cuore, alla pancia e alla testa. Quelle che creano i leader e fanno scattare qualcosa anche negli altri. Juventus-Napoli è anche questo. Non solo statistiche impressionanti, milioni, pronostici, provocazioni e scongiuri. Ma parole, dette in faccia tra due persone che non si conoscono ancora e però si piacciono subito. Oppure urlate dentro uno spogliatoio, caso mai qualcuno non avesse capito ancora dove fosse finito. Juventus- Napoli è anche il dialogo Sarri-Higuain, in cui nasce il Pipita d’oro, l’attaccante nel pieno della maturità come uomo e come giocatore. Ed è la sfuriata di Gigi Buffon dopo la quinta sconfitta nelle prime dieci partite di questo campionato. In quei due luoghi tutto sommato periferici, il ritiro di Dimaro in Trentino e lo spogliatoio di Reggio Emilia scaturisce molto di quello che il mondo vedrà domani sera allo Stadium. Dopo la sconfitta col Sassuolo nasce la Juve dei 14 successi di fila, con appena 6 gol subiti. E (ri)nasce una squadra che ha il portiere più forte ed è ultima nella classifica delle parate (appena 40). Buffon quella sera disse davanti alle telecamere e ai taccuini che lui non ci stava «a fare figure da pellegrini», parlò di un primo tempo «indegno e indecoroso» e di un gruppo che «deve ritrovare l’umiltà». Se questo è stato il discorso pubblico, quello privato dev’essere stato ancora più tosto. E non si può dire che non sia servito. Dopo l’incontro tra l’allenatore e il suo bomber — Sarri che non è certo abituato a gestire grandi giocatori, Higuain che è stato al Real Madrid ed è vice campione del mondo — prende forma il Napoli che è in testa alla classifica: una squadra che viene da 8 vittorie consecutive e può contare su un attaccante che segna da 6 partite di fila e che di gol ne ha fatti 24 in altrettante giornate di campionato. «Io e il mister abbiamo parlato a Dimaro — ha raccontato l’argentino nato in Bretagna in un’intervista al Corriere — e questo incontro mi ha cambiato, perché ho visto un uomo vero che dice a tutti quello che deve dire, me compreso. Non si deve essere troppo intelligenti per capire che lui ha avuto un ruolo nel mio miglioramento». Resta da capire quali parole, messe sullo stesso tavolo, pesano di più. Forse quelle di Buffon, perché hanno scatenato l’inferno dentro ai propri compagni. Forse quelle tra Sarri e il Pipita, perché sono condivise tra la guida tecnica e il suo punto di riferimento in campo. Lo scopriremo in fretta, perché senza Chiellini non mancheranno gli incontri ravvicinati tra il Portiere e l’Attaccante. Senza trascurare altre parole, dette da Pogba ieri a Sky: «Oggi non siamo in testa e questo è come uno schiaffo, perché non ci siamo abituati». Le reazioni della Juve fanno paura. In casa Napoli urge un colloquio. Dalle parole si passa ai fatti.

Fonte : corriere della sera
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