Gazzetta: "Il maestro Sarri ha subito una discreta lezione da Donadoni. Una sua battuta pesante infiamma l'ambiente in vista della Roma"

07.12.2015
08:10
Redazione

La Gazzetta dello Sport scrive sul duello Sarri-Donadoni: "Meno di una settimana, tanto è durato il primato del Napoli. Pochino, per la verità. Ma si potrebbe eccepire che si è soltanto alla 15a giornata e nulla è compromesso: tutto giusto, in pochi però avrebbero preventivato una frenata così brusca. Merito del Bologna, certo, ma dalla capolista ci si sarebbe aspettato qualcosa in più, anche se gli ultimi 20 minuti con l’Inter avevano evidenziato una flessione dell’intero collettivo. Flessione che s’è vista anche al Dall’Ara. Questa volta, però, dal primo minuto, con un centrocampo passivo e una difesa poco reattiva, come lo stesso attacco, anche se la doppietta di Gonzalo Higuain direbbe diversamente. Insomma, un Napoli che non ha saputo rispondere, almeno stavolta, alle sollecitazioni del maestro Sarri, messo sotto scacco da Roberto Donadoni, che ha vinto il confronto sia tatticamente sia tecnicamente, dando una discreta lezione al collega napoletano. Il primo gol di Destro è viziato da un’azione di fuorigioco: millimetrico e quasi impercettibile, ma c’è. Di sicuro, però, non è stato l’errore del guardalinee a determinare la sconfitta. Tuttavia, il maestro Sarri s’è voluto concedere anche stavolta una divagazione sulla classe arbitrale: «Io non ho niente da dire a Mazzoleni, però dico a Nicchi di smetterla di dire che gli arbitri italiani sono i più bravi del mondo», ha osservato l’allenatore del Napoli. Una critica pesante, che di certo non contribuisce a tenere tranquillo l’ambiente in previsione della sfida con la Roma, in programma domenica"

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