Il Sole 24 Ore spiega: falso in bilancio e plusvalenze, ecco la differenza tra Napoli e Juve

21.02.2025
16:00
Redazione

Dopo la formale chiusura delle indagini nei mesi scorsi, gli inquirenti della Procura di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, con l’accusa di falso in bilancio in relazione alle annate 2019, 2020 e 2021. Il procedimento riguarda presunte plusvalenze fittizie nella compravendita del difensore Kostas Manolas nell’estate del 2019 e soprattutto quelle realizzate con la cessione di tre giovani del Napoli nell’operazione che ha portato all’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen dalla squadra francese del Lille.

Oltre al reato di falso in bilancio, era stato ipotizzato anche quello di dichiarazione fraudolenta per il solo presidente De Laurentiis, ma questa accusa è venuta meno. Sul piano della giustizia ordinaria l’impianto accusatorio passerà ora al vaglio del giudice dell’udienza preliminare per appurare la sussistenza dei presupposti per la celebrazione di un eventuale processo.

Il trasferimento dell’attaccante nigeriano dal Lille al Napoli è stato già oggetto nel 2022 di un’inchiesta della giustizia sportiva italiana nell’ambito del caso plusvalenze che ha coinvolto la Juventus e altre squadre. Nel processo sportivo non sono stati riscontrati illeciti a carico del Napoli e del presidente De Laurentiis. 

Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, spiega perché il caso Osimhen è ben diverso da quello che ha coinvolto la Juventus.

C’è da dire che per contestare penalmente la sussistenza di una plusvalenza fittizia, da scambio o meno, è necessario che si verifichi il dolo di due club che consapevolmente attribuiscano un valore più altro al cartellino di uno o più tesserati per ottenere il vantaggio immediato di un surplus nel conto economico.

La giustizia sportiva nel caso della Juve nell’ambito dell’inchiesta Prisma - per la quale sul piano penale è in corso il processo proprio a Roma - ha punito invece «a monte» l’esistenza di un sistema fraudolento votato alla creazione di plusvalenze, ritenendolo di per sè sufficiente a infliggere una pesante penalizzazione. In un primo momento anche la Juve era stata ritenuta esente da colpe, ma il procedimento sportivo è stato riaperto a seguito della acquisizione di nuovo materiale probatorio (intercettazioni e altri atti confessori) trasferito dalla Procura di Torino.

Nel caso che riguarda adesso il Napoli bisognerà capire perciò se la Procura della Figc intenda acquisire eventuali ulteriori atti probatori raccolti dalla Procura di Roma al fine di riscontrare elementi di novità indispensabili (che a quanto pare però non sembrano esserci) per svolgere un nuovo processo sportivo contro il club partenopeo e i suoi dirigenti apicali sulla vicenda Osimhen.

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