Juve Stabia, Mainolfi a CN24: "Col Napoli c'è un ottimo rapporto, ceduti due giovani di prospettiva. Vicino a Grava? C'è stata una possibilità e sul calcio giovanile..."

18.10.2018
23:00
Ciro Novellino

Il calcio giovanile vive un momento di difficoltà, spesso accusato da nomi illustri, tutti sono pronti alla diagnosi finale, ma pochi si battono per

Il calcio giovanile vive un momento di difficoltà, spesso accusato da nomi illustri, tutti sono pronti alla diagnosi finale, ma pochi si battono per trovare un’eventuale cura. Abbiamo intervistato Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile della SS Juve Stabia:

Entriamo a caldo nel discorso: che errori si commettono nei centri di base italiani?

"Bisogna capire che le scuole calcio devono fungere da istituti primari per la formazione dei futuri calciatori, limitandosi ad insegnare l’abc ai ragazzi: A divertimento, B regole del gioco, C gesto tecnico. Vedo molto spesso istruttori che vogliono imitare colleghi che lavorano con prime squadre o addirittura lezioni di allenamento copiate da Juve Channel o altri network, è inaudito, sarebbe come dire ad un bambino delle elementari o delle medie di progettare su disegno “un’edificio ad energia alternativa. Senza dimenticare l’approssimazione, le scuole calcio negli ultimi anni sono nate come le margherite, senza professionalità, la mancanza di controllo della FIGC ha creato un danno per i tanti bambini italiani e solo un business per pseudo/dirigenti e pseudo/tecnici che dopo il lavoro si dilettano sui terreni di gioco".

Sei anche un insignito dalla Figc per Benemerenza Settore Giovanile, credi nel riscatto?

"Certamente tutto l’ambiente calcistico è ancora in tempo per correggere la situazione. Inizierei con il ringiovanimento degli istruttori, bisogna essere sempre al passo con i tempi. I ragazzi di oggi sono molto sollecitati, chiedono sempre informazioni e confronti; quindi c’è bisogno di rapidità di pensiero e di risposta, qualità che un sessantenne ha sicuramente in meno di un trentenne. Sono molto contento che la Figc abbia reinserito la figura dell’ex IGC, oggi Uefa C, licenza solo ed esclusiva per i giovani, cercando di cambiare una tendenza che dalla fine degli anni 90 ha visto in Italia, fiorire allenatori di base che poco hanno avuto a che fare con i giovani".

Brignola, Volpe, Stallone, aver cresciuto talenti di questo spessore in unica scuola calcio (Valle Telesina, ndr), c’è un trucco?

"Quando vi è la realtà non ci sono trucchi. Ho sempre cercato di inculcare nei ragazzi e soprattutto nei collaboratori che quotidianamente vivono al mio fianco, il divertimento del gioco del calcio, dove per diventare importante, bisogna che ogni singolo diventi fondamentale per il collettivo, esaltando ogni singola qualità si costruisce un gruppo vincente, di conseguenza basta migliorare le doti che ognuno ha, senza mai reprimerle. Ricezione, dribbling, calcio, colpo di testa, acquisizione dello spazio, e soprattutto fantasia sono le qualità per emergere, guai a limitarle si distruggono futuri prospetti".

Nel mese di giugno, nonostante un contratto fino al 2020, si erano fatte insistenti le voci di un tuo possibile arrivo al Napoli come collaboratore di Grava

"Premetto che ritengo Gianluca Grava, un grande uomo di calcio, una figura da imitare e soprattutto un uomo con la U maiuscola, rarità in questo mondo. In estate la società ha avuto un momento di difficoltà, ho pensato che sarebbe stato molto più facile andare via che restare e chi mi conosce sa che non avrei dormito sonni tranquilli. Dopo un colloquio con il presidente Manniello, persona di cui nutro una stima immensa, decisi insieme alle persone fidate di restare. Ad oggi sembra che la scelta sia stata quella giusta, continuiamo a lavorare a testa bassa fino al termine della stagione, poi ne trarremo le conclusioni".

Il settore giovanile della Juve Stabia, da molti addetti ai lavori indicato come modello da imitare

"Siamo un semplice settore giovanile di una Serie C, parlare di modello sarebbe pretestuoso. Cerchiamo di fare nel nostro piccolo tutto quello che possiamo, per dare qualcosa di importante ai nostri atleti. Credo fortemente nello staff tecnico, composto da persone giovani e motivate, e ringrazio lo staff dirigenziale che quotidianamente segue passo passo i ragazzi. Pretendiamo molto sotto l’aspetto scolastico, educativo e dell’immagine di ogni singolo atleta che indossa i colori gialloble. Sanno benedi rappresentare una città in giro per l’Italia e devono comportarsi in maniera esemplare. Abbiamo qualità importanti sia singole che di gruppi e cercheremo quotidianamente di esaltarle al fine di poter costruire elementi utili alla prima squadra".

Non sono contento della risposta, ti sei un po' nascosto avete ceduto giovani calciatori al Napoli e due sono aggregati in prima squadra...

"Non ci nascondiamo, cerchiamo solo tranquillità per lavorare al meglio. Casella e Lettera sono prodotti ceduti al SSC Napoli e per noi è sicuramente un vanto. Stallone ed Esposito sono prodotti nostri in prima squadra, ma abbiamo anche Annibale del 2002 in prestito al Parma Calcio".

Juve Stabia 5 partite 5 vittorie, dove possono arrivare le Vespe?

"La proprietà ha fatto sforzi importanti ed ha affidato il progetto a persone di competenza e di grande passione. L'ho detto prima, il ringiovanimento è essenziale nel calcio: il DG Filippi, Il Ds Polito ed il Mister Caserta sono tutti quarantenni, con idee e voglia di lavorare, unite alle forze di esperienza del presidente Manniello & soci, di Amodio e del ritorno di Improta, sono un mix che può far successo. Caserta, grande persona, ottimo competente di calcio, sarebbe da imitare per la sua capacità di insegnare il gioco".

di Ciro Novellino

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