L'Eco di Bergamo a Gabbiadini: "Fallo per noi, scordati la dura legge dell'ex"

21.03.2015
13:00
Redazione

L'Eco di Bergamo scrive sull'ex orobico Manolo Gabbiadini che domani sarà in campo:  "L'Atalanta ritrova il suo bomber cresciuto nel vivaio di Zingonia. Ogni volta colpisce i nerazzurri e domani sarà in campo. Manolo, fallo per noi. Stavolta scordati la dura legge dell'ex"

Meccanico di mattina, calciatore di pomeriggio. Inizia così la favola di Manolo Gabbiadini. All'insegna dell'umiltà e del sacrificio, con una sogno nel cuore: ripetere le gesta dell'amata sorella. Melania, di otto anni più grande col quale ha un rapporto indissolubile, è ora una delle più note e forti calciatrici del calcio femminile. 4 scudetti, 2 coppe nazionali e 2 supercoppe. Eletta due volte calciatrice dell'anno, simbolo italiano nel mondo. E' con lei che ha tirato i primi calci a un pallone, con lei si allenava costantemente nel cortile di casa. Erano inseparabili, ma inizialmente lui era un portiere: gli piaceva troppo neutralizzare le 'bombe' che gli arrivavano. Eppure non aveva mai seriamente pensato di fare il calciatore, almeno da piccolino. Poi un giorno scattò una scintilla, proprio mentre seguiva la sorella giocare come era solito fare ogni settimana: "Sì, voglio diventare come lei. Forte come lei". Quello del calcio è però un 'vizio' di famiglia, dove tutto ha avuto inizio da papà Giuseppe. Attualmente camionista in pensione, era infatti l'ex portiere del prima categoria bergamasca e fino a due anni fa allenava i ragazzini del suo paese. Fu costretto a rinunciare al suo sogno poiché costretto a lavorare per sopravvivere.

Originario di Calcinate, Manolo si forma nelle giovanili del Real Bolgare. Cresce a pane, studio, calcio e motori: altra sua passione trasmessagli dal papà. Ma non completò la scuola nonostante studiasse da meccanico, preferì mollare al terzo anno per far pratica nella ditta dello zio dove ha lavorato per 28 mesi finché non ha avuto la grande chiamata. Schivo da sempre, è fidanzato con Martina da un anno e mezzo. Non una velina, ma una studentessa conosciuta in Emilia Romagna. Perché al timido 23enne piace la semplicità, non l'apparenza. Poi un giorno l'amichevole che gli ha segnato la vita: Real Bolgare-Atalanta, il cui risultato era 0-4 dopo il primo tempo. Nella ripresa il bomber lombardo si scatenò, realizzando una tripletta e stra convincendo la società nerazzurra. Fu così che prese davvero quota la sua parabola ascendente.

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