La pulce, il lampo, lo spaghetto... ecco i curiosissimi soprannomi degli atleti della nazionale argentina

04.07.2011
20:30
Pasquale Cacciola

In Sud America il soprannome calcistico è un qualcosa che, chi più o chi di meno, tutti hanno. Un curioso dato rivela quali sono i nomignoli della nazionale argentina che attualmente è impegnata per la massima competizione continentale.

Si parte con Sergio “Checho” Batista. Il c.t. dell'albiceleste è oramai detto "il cieco" in memoria della citazione di Diego Armando Maradona che affermò che solo un non vedente non avrebbe convocato Carlitos Tevez in nazionale, riferendosi al tecnico di Buenos Aires che aveva un rapporto non idilliaco con l'attaccante del City.

Andujar, estremo difensore del Catania è uno dei pochi atleti della nazionale sudamericana a non godere di un soprannome. Il popolo siciliano, però, si è già messo a lavoro, creando una pagina su facebook per battezzare calciasticamente il portiere classe 83. 

Burdisso è detto "Nico", da Nicolas, suo nome di battesimo.

Gabi Milito, è conosciuto come "El Mariscal", per la sua somiglianza a Roberto Perfumo, leggenda del calcio argentino che vantava lo stesso soprannome.

Sarà perchè è da poco entrato nel giro della nazionale o perché militerà nel campionato russo ma Rojo, difensore centrale adattato come terzino da Batista, ancora non ha un soprannome. 

Pablo Zabaleta è detto "Zaba", diminutivo del suo lungo soprannome.

Garay, a causa del suo fisico, è detto "El flaco", cioè "il magro". 

"El Hacker" è il soprannome di Pareja. L'atleta dello Spartak Mosca è detto cosi per la sua mania dei pc e della tecnologia. 

Il buon Javier Zanetti, paradossalmente, è detto "Pupi", cioé "piccolo", nome che, ovviamente, vantava sin dall'infanzia. 

"Pintita" è il soprannome di Gago. Il centrocampista del Real Madrid è detto "il bello" per le tante belle donne che ha frequentato. 

Lucas Biglia è detto "El principito" per lo stesso motivo di Gago.

Cambiasso, come ben sappiamo qui in Italia, è detto "Cuchu", soprannome attribuitogli sin dall'infanzia. 

Javier Mascherano è detto "Jefe", cioè "capo", siccome è un pilastro e capitano della nazionale sudamericana.

Pastore è detto "El flaco", cioè "il magro", per il suo fisico. 

Banega è chiamato fin da piccolo "Tanguito".

Tevez è detto "Apache" poichè è nato e cresciuto nel quartiere di Forte Apache.

Messi, come l'intero globo sa, è detto "Pulga", "la pulce", per la sua piccola dimensione. 

Gonzalo Higuain è detto "El pepita" poichè il padre, Jorge Higuain, nonché ex calciatore, era detto "El pipa" a causa del suo naso. L'attaccante del Real Madrid, quindi, non ha ereditato uno dei nomi più invidiabili del mondo. 

Sergio Aguero è oramai conosciuto "El kun", nome attribuitogli dai fratelli in onore di un cartone animato che egli vedevano col fratello Sergio e il padre. 

Di Maria è detto "Fideo", cioè spaghetto, per l'esile fisico che lo caratterizza. 

Come ben sappiano, Lavezzi si è autobattezzato "El Pocho". Diversamente da quanti tutti credono, però, il nomignolo dell'ex attaccante del San Lorenzo non è per la sua velocità ma in onore del il suo cantante preferito che vanta lo stesso soprannome. 

Diego Alberto Milito è detto "El principe", cioè il principe, per l'incredibile somiglianza a Enzo Francescoli, la più importante bandiera del River Plate. 

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