Non solo "Vesuvio lavali" anche ululati verso Koulibaly e De Guzman: ecco la probabile sanzione per la Lazio

05.03.2015
12:00
Redazione

La condanna della grande bruttezza sonora eseguita da una parte della curva laziale è più forte dell’elogio della discreta bellezza offerta in campo dalle due squadre. Lazio e Napoli, per un tempo a testa, danno spettacolo e rimandano la resa dei conti per chi andrà in finale di Coppa Italia al ritorno dell’8 aprile al San Paolo. La notte dell’Olimpico offrirebbe un bel po’ di spunti per parlare di calcio, ma nella testa, negli occhi e nelle orecchie di Rafa Benitez ci sono i cori inneggianti al Vesuvio e gli ululati razzisti per De Guzman e Koulibaly intonati da una minoranza, tutt’altro che silenziosa, della Curva Nord. «La legge deve essere ancora più dura: non bisogna chiudere solo una curva, ma uno stadio intero. Solo così la gente inizierà a imparare qualcosa e ad avere più rispetto», sbotta il tecnico spagnolo. Nelle prossime ore, a proposito di norme e regolamenti, spetterà al Giudice Sportivo Tosel, in base ai referti compilati dagli ispettori federali, decidere se e come punire la roccaforte del tifo biancoceleste. Il precedente della semifinale d’andata delle scorsa Coppa Italia preannuncia un rischio di due gare a porte chiuse. Le analogie tra i due casi, infatti, non sono poche: stessi cori, stesso avversario sul campo e stessa situazione “giuridica” di un turno di squalifica in campionato sotto condizionale sia per le due curve romaniste di allora che per la sola Nord laziale di adesso. Possibile, viste le tante somiglianze, che anche la pena possa combaciare: un anno fa fu di un altro turno a porte chiuse da scontare in campionato sommato alla revoca della sospensiva, domani chissà.

Fonte : La Stampa.it
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