
"Liberi di muoverci, siamo parlamentari", dal caso Cunial alle proteste di Casellati: tutto ai tempi del lockdown
News coronavirus, dal caso Cunial alle proteste di Casellati
Ultime coronavirus - Parlamentari liberi di muoversi per ogni dove o condizionati, come i comuni mortali, dalle restrizioni del lockdown? Il tesserino di deputati e senatori finora non è stato equiparato alla "tessera di immunità" da tutti agognata dopo il test sierologico, ma tra gli onorevoli il dibattito sulle restrizioni è aperto, eccome. E in alcuni, Covid o no, la tentazione del "lei non sa chi sono io" resta irresistibile.
Come riporta repubblica.it:
"L'ultimo in ordine di tempo a sollevare il caso è stato il deputato leghista Claudio Borghi, e lo ha fatto chiamando in causa i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. "Ho notizia di deputati e senatori fermati dalla Polizia. Vogliamo cortesemente ribadire che un parlamentare ha il diritto di potersi muovere per tutto il territorio nazionale perché è parte integrante del suo ufficio?", chiede. Territorio nazionale come "ufficio", dunque. E dire che il riferimento è all'ultimo clamoroso caso della collega Sara Cunial, ex grillina bloccata alla vigilia di Pasqua dalla polizia municipale sulla via di Ostia, direzione mare. "Era mio diritto e dovere stare nel Comune di Roma, dove sono arrivata in anticipo rispetto ai lavori d'aula e, venendo dal Veneto, ho il diritto di alloggiare dove voglio e spesso, per motivi di sicurezza, cambio" ha spiegato in queste ore sulla sua pagina Facebook".