Lutto per i tifosi del Napoli, cori e "Napul'è" al funerale di Carmine "Number One" | VIDEO

27.11.2024
14:00
Redazione

Ultime notizie Napoli - Lutto per il mondo dei tifosi partenopei, nel corso della scorsa settimana si è spento Carmine Donnarumma, tifoso partenopeo di 65 anni conosciutissimo nell’ambiente Napoli. Carmine era nativo di Castellammare di Stabia, ma ormai da anni si era trasferito nel Canavese insieme alla sua famiglia dove lavorava come imprenditore nel campo della vendita di auto. Non solo le gare di campionato, Carmine era un assiduo frequentatore dei ritiri del Napoli, in particolare quello di Dimaro dove era solito passare qualche giorno. Il Club Napoli Torino Partenopea, di cui era un punto di riferimento, piange un fratello andato via. "Al mio funerale cantate Napule è di Pino Daniele", aveva chiesto agli amici più stretti nelle scorse settimane. Lui, il “Number One” dei tifosi, così era soprannominato per l’abitudine a mostrare il pollice verso l’alto in ogni foto che gli veniva scattata, lascia un vuoto incolmabile.

E ieri, a Rivarolo Canavese, è stato celebrato. «Numero 1 sei nato, da numero 1 te ne sei andato. Ciao Carmine. Only the sky»più di 1000 persone, ieri mattina, martedì 26 novembre 2024, nella chiesa di San Giacomo a Rivarolo Canavese, per l'estremo saluto a Carmine Donnarumma. Tra le tante cose imprenditore, ex consigliere comunale, dirigente sportivo, grandissimo tifoso del Napoli ed ambasciatore di un'intera comunità che da tanti anni vive in Canavese. Non a caso sul feretro, accolto da numerosi, scroscianti e commossi applausi, c'era la maglia del Napoli. Come azzurre erano le rose accanto. Come azzurri erano i fumogeni, accompagnati dai cori dei tifosi del Napoli, che hanno salutato Donnarumma nel suo ultimo viaggio terreno. C'era mezzo Canavese per il 65enne di Rivarolo, il «number one» per tutti. Che ha affrontato fino all'ultimo la malattia con quel carattere istrionico (e unico) che ne ha caratterizzato l'intera esistenza.

«Sarebbe stato felice di vedere qui tutti i suoi amici, tutta la sua famiglia, tutti i suoi affetti - lo ha ricordato Fabrizio Bertot, al termine della funzione, con la voce rotta dall'emozione - come ha detto il parroco, non ricordiamolo: viviamo e assaporiamo con profondità tutto quello che con le sue battute, la sua amicizia, con il suo orgoglio e soprattutto, con la sua lealtà, ci ha insegnato. Grazie a quello vivrà nel meglio di ciascuno di noi. Grazie Carmine». E poi le lacrime e la commozione sulle note di «Napule è», immortale capolavoro di Pino Daniele.

FOTO ALLEGATE
Notizie Calcio Napoli