Napoletani nei posti assegnati agli abbonati della Spal, un tifoso chiarisce: "Io c'ero, vi racconto com'è andata davvero"

24.09.2017
20:45
Redazione

Tutti via, spazio ai tifosi azzurri. E' successo ieri allo stadio Paolo Mazza, a mezz'ora dal fischio di inizio di Spal-Napoli. Come infatti riferiscono i colleghi di Estense, appena entrati nel settore preselezionato durante la campagna abbonamenti, alcuni supporters biancazzurri hanno subito lo sfratto dal loro posto per lasciarlo ai supporters napoletani accorsi in massa. E non sono mancate le polemiche, poiché la sensazione è Vivaticket abbia venduto posti già occupati dagli abbonati. I tifosi coinvolti si sono detti offesi per quanto accaduto a sorpresa.

A tal proposito, un tifoso del Napoli che era presente sul posto al momento dell'episodio, ci ha scritto per raccontarci la sua versione dei fatti. Riceviamo e pubblichiamo: "Ieri ero presente nel settore incriminato, la Gradinata Laterale, con regolare biglietto acquistato presso VivaTicket al prezzo di 55 euro. Per quel settore non era necessario presentare la tessera del tifoso per l'acquisto, e il sottoscritto, così come altri 199 napoletani (per un totale di 200 tifosi, non 500), aveva un regolare biglietto con fila e posto numerato.

All'ingresso nel settore, gli steward pagati dalla società SPAL ci hanno sistemato nella parte più a sinistra del settore, quella vicino alla curva ospiti, così da evitare eventuali 'scontri' o incontri spiacevoli, al di là del numero scritto sul biglietto.

Il problema è sorto nel momento in cui gli abbonati della SPAL chiedevano, giustamente, di sedersi al loro posto, ma spesso ricevevano risposte dagli steward del tipo 'cercatevelo altrove'.

Il clima era abbastanza agitato e né gli steward né gli agenti di polizia riuscivano a tenerla a bada finché non si è trovata una soluzione: far convivere i tifosi del Napoli con quelli della SPAL.

Personalmente, ho visto la partita accanto ad un tifoso della SPAL e avendo dietro altri tre tifosi avversari. Non è successo nulla, se non gli elogi reciproci e un appuntamento al prossimo anno".

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