Palmeri: "Acerbi-Juan Jesus? Al momento non ci sono prove! Se l'ha detto davvero, deve essere punito"
Il parere di Tancredi Palmeri sul caso Acerbi
L'editoriale di Tancredi Palmeri su L'Interista, all'indomani di Inter-Napoli 1-1. Si parla anche del caso Acerbi-Juan Jesus.
Purtroppo però non di solo partita e calcio si può parlare. Perché è successo, o sarebbe successo, l’episodio tra Acerbi e Juan Jesus e non si può ignorarlo. Parlo della mia esperienza diretta: dagli spalti non ci siamo accorti assolutamente di niente, e personalmente ho saputo quanto era successo circa mezz’ora dopo la fine della partita quando mi trovavo in mixed zone e stavo controllando i social.
Pochi minuti dopo Juan Jesus è transitato dalla mixed, si è fermato a parlare tranquillamente con un paio di giornalisti amici fuori dalle telecamere, ed entrambi gli hanno chiesto cosa fosse successo, e lui sereno e non sfuggente né infastidito ha ripetuto; “Non è successo di niente, sono cose di campo”, ma rimanendo poi lì a parlare serenamente di altro.
Ora. Al momento in cui scrivo non abbiamo ancora prova se Acerbi abbia davvero pronunciato un insulto razzista, e non so se mai la avremo. Non c’è molto da dire. Se l’ha detto è inaccettabile e inqualificabile, e deve essere punito. Poi ti spiace per Acerbi che è una brava persona, e un gesto simile non lo rappresenta e purtroppo potrebbe anche voler dire terminare la sua carriera in Nazionale e rimanere come una macchia indelebile (per quanto uno come Luis Suarez per pronunciarne una simile ha avuto tutto il tempo di fare anche meglio dopo l’episodio razzistico di cui è stato protagonista, e tutti l’hanno dimenticato e condonato).
Ma se, e sottolineo se badate bene, è davvero successo, non si può soprassedere. Come detto, temo anche che non avremo una controprova al di là del dialogo tra Juan Jesus e l’arbitro La Penna, ma se fosse davvero successo, con tutta la simpatia umana che può rimanere per una persona che ha sbagliato e che non si riconosce in quello che ha detto, tuttavia non si potrebbe fare altrimenti che punire severamente un insulto inaccettabile.