Pelillo... nell'uovo - Troppi errori per la "prima" in casa...

09.11.2021
19:50
Redazione

L'analisi della gara pareggiata col Verona

Napoli Calcio - Il Verona è ancora fatale agli azzurri che avrebbero potuto approfittare del derby milanese. Il pareggio è arrivato per una serie di situazioni che si sono combinate. Intanto il Verona dimostra di essere avversario ostico, soprattutto per le cosiddette "grandi". Oltre al rispetto per una squadra ben organizzata e in ottime condizioni atletiche e fisiche c'è dell'altro che non è andato.

L'analisi della gara pareggiata col Verona

Intanto il Napoli arriva alla fine del ciclo di gare ravvicinate con il naturale calo psicofisico. Inoltre, Fabian, Insigne e Osimhen non si sono allenati benissimo durante l'ultima settimana. In difesa, poi, è mancato Koulibaly che, forse, avrebbe saputo tamponare sull'errore decisivo di Mario Rui. In quella situazione anche Rrahmani avrebbe potuto fare di più in marcatura su Simeone. Il Verona, quindi, ci è arrivato meglio ed era palpabile. Spalletti, stavolta, ha ritardato i cambi per sua stessa ammissione avvenuta davanti alle telecamere. E quando tutto va storto capita che il diavolo ci metta la coda con i due legni che gridano vendetta. Restando sempre nel capitolo della buona sorte ci sono state, poi, delle sviste di arbitro, quarto uomo, var e avar. Quattro persone di cui due munite di occhio tecnologico hanno interpretato a sfavore due falli subiti in area da Osimhen. Il nigeriano, in uno dei due episodi, è stato anche ammonito per proteste. Il giocatore merita di avere una buona dose di protezione da parte del club. Gli arbitri tendono a penalizzarlo da qualche tempo e il Napoli dovrebbe, lontano dai microfoni, far presente la questione, se non altro per far sentire al ragazzo una sorta di conforto morale. Inoltre, restano ancora delle incertezze sui mancati interventi del Var per i due episodi da rigore. Forse sarebbe il caso di iniziare a mettere a riposo gli addetti al Var più degli stessi direttori di gara che sul campo possono fallire. Se si sbaglia pure con la macchina a disposizione forse non si è in forma, c'è magari bisogno di riposo, come capita anche agli atleti. Il direttore di gara, invece, ha avuto la pecca di cambiare più di una volta il metro di giudizio durante la gara. Troppo severo in certi casi, permissivo in altri. Una direzione alquanto confusa. Dopo la sosta il calendario si fa duro per gli azzurri. Milano nerazzurra, poi Atalanta e Lazio in casa. La gestione delle forze sarà determinante, e non solo... La nota lieta è stata quella del ritorno parziale del tifo organizzato. Il Napoli ha finalmente giocato in casa. Lo stadio partenopeo è tornato vivace e frizzante come da tradizione e anche gli "sfottò" reciproci con i tifosi ospiti hanno restituito un po' di folklore ormai dimenticato. Il calcio è anche questo... certamente diverso dal teatro... Vedremo...

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