Tifoso del Napoli a Frosinone
Tifoso del Napoli a Frosinone

Racconto shock, a Frosinone sputi e pugni sui tifosi del Napoli: "Ho 19 anni e mi hanno picchiato" | FOTO

20.08.2023
20:30
Redazione

Ennesima testimonianza delle aggressioni ai danni dei tifosi del Napoli a Frosinone

Tifosi del Napoli aggrediti e picchiati a Frosinone, dopo la partita di Serie A giocata ieri allo stadio Stirpe. Diversi napoletani - semplici tifosi e non membri dei gruppi ultras - hanno raccontato di essere stati presi di mira nel post-partita, con ultras del Frosinone colpevoli di aver insultato e aggredito fisicamente famiglie, donne e bambini.

Ultime news. L'ennesima testimonianza arriva da Instagram, dove un ragazzo di 19 anni, giovane tifoso del Napoli, racconta la sua esperienza in trasferta a Frosinone e pubblica le foto dell'aggressione subita: un dente spezzato e il collare al collo.

Frosinone Napoli, tifoso picchiato

Ecco il racconto dell'episodio:

19/08/2023, Frosinone-Napoli. Ho avuto la fortuna di ricevere dei biglietti in Tribuna per questa gara “speciale”, la prima in Serie A da Campioni d’Italia. Prima dell’inizio del match apro lo zaino e poso la Polo, indosso finalmente la maglia azzurra, adesso con il Tricolore. A fine gara aspettiamo i giocatori per un saluto prima che lascino il campo. Tutto perfetto.

Cos’è che non va? Usciti dal settore ci dirigiamo verso il Parcheggio, indossando sempre la maglia del Napoli. Non avevamo pensato che bisognava passare verso la curva della squadra locale. Iniziano i primi insulti. Si avvicinano e intimano di toglierci la maglietta del Napoli. Circondati da 5/6 individui palesemente pericolosi vengo improvvisamente aggredito. Ricevo uno sputo in faccia e subito dopo un pugno che mi stordisce completamente; intanto, resto da solo e non vedo più il mio amico. Senza maglia e con la faccia sporca di sputo, con un dolore al collo e con il labbro che man mano si gonfia, mi dirigo verso l’Ambulanza. Il collo mi causava dolori e accertata con una TAC la contusione, mi dicono tenere il collare per 4 giorni.

Di questa partita mi resteranno diverse immagini. Non m’importa della maglia sottratta, la “N” ce l’ho incisa nel cuore. Mi resterà l’affetto degli infermieri e soprattutto le scuse di un ragazzo con la maglietta del Frosinone che fuori l’ospedale mi ha teso la mano dopo aver saputo dell’accaduto. Mi resterà soprattutto un grande senso di smarrimento e frustrazione. Perchè nel 2023 non posso godermi la mia passione. Perché quel pallone che tanto amo continua ad essere “sporcato” da persone che non cercano altro che uno sfogo per la propria rabbia. Gli stadi trasudano razzismo, etnico e territoriale. Le strade ad essi circostanti sono ancora piene di violenza.

Ho 19 anni e seguirei i miei colori fino in capo al mondo, eppure mi trovo costretto a dare ragione alle ansie di mio padre che non si fida nel lasciarmi girare gli stadi. Perché ad oggi il tifo è uno sport pericoloso. Spero che le società facciano il possibile per ripulire gli stadi da questa feccia che da troppo tempo li abita. Tornato a casa alle 01:00 indosso un’altra maglia azzurra, della fede tanto non possono spogliarmi.

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