Un folto gruppo di giuristi tifosi del Napoli denuncia la Lega Serie A: "Ha istigato il club a commettere un reato"

05.10.2020
12:30
Redazione

L’avv. Erich Grimaldi dichiara che un folto gruppo di giuristi tifosi del Napoli, tra cui notai, avvocati ed altri professionisti, ha deciso di depositare un esposto in Procura, per valutare il comportamento assunto dai dirigenti della Lega Serie A, nella decisione di disputare la partita Juventus-Napoli, nonostante il provvedimento dell’ASL, istigando, di fatto, la SSCN a commettere il reato ex art 414 cp.

L’ordinanza del Ministero della Salute del 21 febbraio 2020, pubblicata in G.U. n. 44, del 22 febbraio 2020, stabilisce, al primo comma, che “è fatto obbligo alle Autorità  sanitarie  territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena  con  sorveglianza attiva, per giorni quattordici,  agli  individui  che  abbiano  avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva  diffusiva COVID-19. ”.

Il Consiglio della Lega Calcio di Serie A, con delibera assunta all’unanimità, in data 30 settembre 2020, come da comunicato n. 51, del 2 ottobre 2020, ha approvato le “REGOLE RELATIVE A IMPATTO COVID-19 – GESTIONE CASI DI POSITIVITA’ E RINVIO GARE”, stabilendo che la squadra che non possa schierare i propri giocatori, in quanto positivi al virus Covid-19, sia penalizzata con una sconfitta a tavolino di 3-0.

Le suddette regole fanno “salvi eventuali provvedimenti delle autorità statali o locali”.

L’Asl Napoli 2, ritenendo ininfluenti i protocolli della Federazione Italiana Giuoco Calcio e della Circolare prot. 21463, del 18 giugno 2020, con comunicazione del 4 ottobre 2020, ha disposto, ufficialmente, la quarantena con sorveglianza attiva di diciassette giocatori, nonché di altri 4 membri dello staff, compreso allenatore e vice allenatore, a seguito delle accertate positività dei giocatori Zielinski ed Elmas.

La Lega di Serie A, con comunicato del 4 ottobre 2020, ha affermato che “Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il CTS e integrato dalla Circolare del Ministero della Salute lo scorso 18 giugno, che recepisce il parere del CTS n. 1220 del 12 giugno 2020, che non è stato tenuto in considerazione neanche nella mail del vice capogabinetto del Presidente della Regione Campania. Tale norma di ordinamento statale a carattere speciale, applicabile alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione .... Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie. Il Consiglio di Lega ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni che, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e NON SUSSISTONO PROVVEDIMENTI DI AUTORITÀ STATALI O LOCALI CHE IMPEDISCANO IL REGOLARE SVOLGIMENTO DELLA PARTITA.”.

La suddetta comunicazione del 4 ottobre 2020 prende in considerazione i protocolli della Federcalcio e li ritiene soccombenti rispetto alla normativa costituzionale, di rango primario e di rango secondario.

L’art. 414 del codice penale stabilisce che “Chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell'istigazione: 1. con la reclusione da uno a cinque anni, se trattasi di istigazione a commettere delitti; 2. con la reclusione fino a un anno, ovvero con la multa fino a euro 206, se trattasi di istigazione a commettere contravvenzioni.”

L’art. 650 del codice penale prevede che “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 206.”

La Lega Serie A, dunque, confermando lo svolgimento della partita, avrebbe di fatto istigato la SSCN a commettere il reato, ex art. 650cp, violando la quarantena, disposta dall’ASL Napoli 2, per poter disputare la partita ed evitare la sconfitta a tavolino e la penalizzazione.

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