Venezia-Napoli, l’avv. Grimaldi chiede alla Procura Federale FIGC di verificare se vi siano state violazioni regolamentari

17.03.2025
15:30
Redazione

L’avv. Erich Grimaldi, cassazionista del foro di Napoli, da sempre in prima linea nella tutela dei diritti e del rispetto delle regole, interviene sulla programmazione delle partite alle 12:30 e sull’omessa irrigazione del campo da gioco durante Venezia-Napoli.

“L’ennesima partita del Napoli alle 12:30, un campo non adeguatamente annaffiato senza spiegazioni e una gestione della competizione che solleva interrogativi. Tali episodi concomitanti non possono passare sotto silenzio: la regolarità del campionato è un tema troppo serio per essere ignorato.”

L’avv. Grimaldi sottolinea come il Napoli abbia già disputato tre partite in questa fascia oraria, mentre altre squadre di vertice, come l’Inter, ne abbiano giocate meno, con la giustificazione degli impegni europei.

“È lecito chiedersi quali siano i criteri adottati dalla Lega Serie A per la programmazione delle partite”, prosegue l’avv. Grimaldi.

“Se esiste un principio di parità di trattamento tra le squadre, sancito dall’art. 3 dello Statuto della Lega Serie A, appare evidente che la sua applicazione sia quantomeno discutibile.

La ripetuta assegnazione di orari svantaggiosi altera la regolarità della competizione. Si tratta di una gestione casuale o di una scelta consapevole? La Lega deve rispondere, e, se necessario, la Procura Federale FIGC dovrà aprire un’indagine.”

Oltre alla questione oraria, un ulteriore elemento di potenziale irregolarità riguarda l’inadeguato irrigamento del campo di gioco, evidenziato anche da Antonio Conte prima della partita.

“Conte ha chiesto spiegazioni, evidenziando che il pallone non scorreva correttamente, senza ricevere adeguate risposte neanche dall’allenatore del Venezia, Di Francesco.

Secondo il Regolamento del Giuoco del Calcio FIFA (Regola 1) e le disposizioni UEFA, il terreno di gioco deve essere mantenuto in condizioni ottimali per garantire equità e regolarità sportiva.

Un campo volutamente reso lento incide sulle dinamiche di gioco e può alterare l’esito di una partita.

Se l’ insufficiente irrigazione è stata una scelta deliberata, si configurerebbe un caso di possibile alterazione delle condizioni di gara. Se invece è stata una negligenza, la responsabilità ricadrebbe comunque sulla società ospitante e su chi è preposto alla vigilanza.”

L’avv. Grimaldi chiede alla Procura Federale FIGC di verificare se vi siano state violazioni regolamentari e, in caso affermativo, di applicare le sanzioni previste.

Se venissero accertate irregolarità, le conseguenze non sarebbero di poco conto:

  • a) Sanzioni disciplinari per il Venezia in caso di violazione delle norme sulla preparazione del campo.
  • b) Richiesta di chiarimenti alla Lega Serie A affinché la programmazione oraria rispetti il principio di equità tra i club.
  • c) Possibile intervento del Collegio di Garanzia del CONI, qualora emergessero disparità sistematiche nella gestione del campionato.
  • d) Apertura di un’indagine per accertare le motivazioni dell’inadeguato irrigamento del campo, verificando eventuali responsabilità e intenzionalità nell’alterare le condizioni di gioco.

L’avv. Grimaldi conclude con un messaggio chiaro:

“La Serie A non può permettersi zone grigie quando si tratta di equità sportiva e rispetto delle regole. Il Napoli ha subito un trattamento impari? Il campo è stato reso irregolare? Servono risposte trasparenti e occorrono subito.”

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